Calcio e Covid, pausa di riflessione sulla ripresa

Ancora nessun passo concreto sul riavvio della macchina del pallone. Precedenza alla salute ma anche qualche ultimo nodo da sciogliere

Fumata grigia, il calcio può attendere. L’attesa per una possibile decisione sulla ripresa del calcio giocato, è rimasta tale perché il Governo, per il momento, si è preso una pausa di riflessione in quanto sono ancora troppi i dubbi. Probabile che il 4 maggio si vada verso la ripresa degli allenamenti individuali, mentre per quelli di squadra, sarà necessario attendere almeno metà mese. E di conseguenza, si spostano in avanti anche le lancette della ripresa del campionato, dal 6 al 13 giugno. Il Governo ha analizzato il protocollo dello staff medico della Figc, limitandosi agli allenamenti ma senza prendere in esame le partite vere e proprie. Il cane che si morde la coda, perché i Club, che spingono per la ripresa, si interrogano se sia opportuno riprendere gli allenamenti senza certezze che il pallone possa effettivamente tornare a rotolare. I dubbi del comitato medico-scientifico sono legati al contatto fisico tra calciatori che potrebbero veicolare il virus, mentre la Lega di serie A vorrebbe avere la certezza di riprendere il torneo prima di avviare nuovamente gli allenamenti.

Il piano

La questione, chiaro, è legata al pagamento degli stipendi. Il nodo è questo, non ce ne sono altri, anche se alla ribalta sono finiti possibili scenari qualora un calciatore risultasse positivo. Problema risolto, perché sarebbe trattato come un normale infortunio che può capitare durante la stagione, evitando la quarantena per tutta la squadra e quindi evitando di nuovo il blocco del campionato. Nodi che il Governo si appresta a sciogliere nei prossimi giorni. La voglia di riprendere è tanta e l’attesa è vedere la curva del virus nelle prossime due settimane. Entro il 4 o magari una settimana dopo, la situazione sarà molto più chiara. La Serie A conta di ripartire al massimo per il 13 giugno per chiudere i giochi entro la fine del mese, per dedicare il mese di agosto alla chiusura delle coppe europee. Se invece i nodi non saranno sciolti entro il 18 maggio, allora tornerebbe d’attualità la possibilità di disputare i play per l’assegnazione del titolo. Solo in caso di peggioramento della situazione, la stagione verrebbe spostata a dopo l’estate, con chiusura nell’anno solare. Ma è una eventualità che sconvolgerebbe l’intero sistema e rischierebbe di far partire con l’handicap la prossima. Ecco perché entro metà maggio, il Governo darà il via alla ripartenza. 

La posizione Uefa

La salute conta più di ogni altra cosa, ma guai ad alzare bandiera bianca e rinunciare al calcio giocato. Il presidente della Uefa, Ceferin, si mostra ottimista. ”E’ innegabile che la priorità è la salute di tifosi, giocatori e dirigenti, ma sono ottimista di natura e credo ci siano opzioni che ci possono permettere di ricominciare campionati coppe e portarli a termine. Potremmo dover riprendere senza spettatori, ma la cosa più importante credo sia giocare le partite. In tempi così duri si porterebbe alla gente felicità e un certo senso di normalità anche se le partite saranno solo in tv”.

La speranza di Nyon

Di chiusura non ne vuole sentir parlare. “E’presto per dire che non possiamo completare la stagione. L’impatto sarebbe terribile per club e leghe. Possiamo terminare,  ma dobbiamo rispettare le decisioni delle autorità e aspettare il permesso per tornare a giocare”. Nyon ha confermato che la fine dell’attuale stagione non potrà andare oltre il 3 agosto, con le 55 federazioni che hanno tempo fino al 27 maggio per presentare i piani dei singoli campionati. In alternativa è disposta ad approvare formule ridotte per la chiusura dei tornei, come playoff, spareggi o mini-tornei. Se questo non bastasse, si dovrà optare per lo stop anticipato dei campionati. In quel caso, le Federazioni dovranno inviare la lista delle squadre qualificare per le prossime coppe europee tenendo conto dell’attuale classifica. Ma, naturalmente, la speranza di Nyon è quella di portare regolarmente a termine la stagione.

Calcio in Tv

L’unica cosa certa, qualora si possa ripartire, è che il calcio lo vedremo solo in tv. “All’ inizio non possiamo fare altro, ma è meglio giocare senza spettatori che non farlo affatto. Il calcio riporterebbe nelle case dei tifosi emozioni e gioia di cui hanno disperatamente bisogno”. Per quanto concerne le finali di Champions e Europa League “non c’ è una data limite per le finali di coppa. Dipende tutto da quando ricominceremo a giocare”. Mentre le Nazionali dovrebbero tornare in campo “a settembre”.