Birmania: Aung San Suu Kyi uscita di prigione

La leader birmana e premio Nobel Aung San Suu Kyi, estromessa da un colpo di Stato militare nel 2021, è stata trasferita dalla prigione in cui si trovava a un edificio governativo

Foto di Saw Wunna su Unsplash

La leader birmana e premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, estromessa da un colpo di Stato militare in Myanmar nel 2021, è stata trasferita dalla prigione a un edificio governativo.

Aung San Suu Kyi uscita dalla prigione

La leader birmana e premio Nobel Aung San Suu Kyi, estromessa da un colpo di Stato militare nel 2021, è stata trasferita dalla prigione in cui si trovava a un edificio governativo: lo ha detto un funzionario del suo partito, precisando che sta già avendo incontri con varie personalità. “Daw Aung San Suu Kyi è stata trasferita in una sede di alto livello lunedì sera”, ha detto ad Afp un funzionario della Lega nazionale per la Democrazia in condizione di anonimato. Suu Kyi è stata vista solo una volta da quando è stata trattenuta dopo il putsch del 1° febbraio 2021, in foto sgranate dei media statali da un’aula di tribunale.

Il colpo di Stato ha gettato la nazione del sud-est asiatico in un conflitto che ha provocato la fuga di oltre un milione di persone, secondo le Nazioni Unite. Il funzionario del partito ha anche confermato che Suu Kyi ha incontrato il portavoce della camera bassa del Paese Ti Khun Myat e probabilmente incontrerà Deng Xijuan, l’inviato speciale della Cina per gli affari asiatici, che è in visita in Birmania. Una fonte di un altro partito politico ha detto che Suu Kyi è stata trasferita in un complesso per vip a Naypyidaw.

Ci sono state preoccupazioni per la salute del premio Nobel, 78 anni, dalla sua detenzione, anche durante il suo tentacolare processo in un tribunale della giunta che le ha richiesto di partecipare alle udienze quasi ogni giorno. Suu Kyi è stata condannata a 33 anni di carcere per una serie di accuse, tra cui corruzione, possesso di walkie talkie illegali e violazione delle restrizioni del coronavirus. I gruppi per i diritti hanno definito il suo processo “una farsa” e uno strumento progettato per escludere la popolare leader dalla politica.

Fonte: Ansa