Bari: tre arresti per l’omicidio del nipote del boss Capriati

Il pregiudicato Domenico Capriati, 49 anni, nipote del capo clan Antonio, venne ucciso il 21 novembre 2018 a Bari

Il luogo del delitto Capriati, a Bari

Tre persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato per l’omicidio del pregiudicato barese Domenico Capriati, 49 anni, nipote del capo clan Antonio, ucciso il 21 novembre 2018 a Bari. Le misure cautelari in carcere sono state eseguite nella città vecchia di Bari.

La sera del delitto Capriati fu colpito da almeno tre proiettili mentre era in auto in compagnia della moglie, vicino la loro abitazione nel quartiere Japipia. Tentò di sfuggire all’agguato uscendo dalla macchina e riparandosi nel portone di casa ma fu raggiunto e ucciso. L’ultimo colpo, in tipico stile mafioso, i killer lo fecero esplodere sul volto della vittima, che morì poco dopo in ospedale.

Il clan Capriati nel gruppo dei “baresi”

Nel giugno del 2018, un maxi blitz dei carabinieri del Ros contro la criminalità organizzata pugliese aveva portato all’arresto, a Bari e in altre località italiane, di 104 affiliati ai clan “Mercante-Diomede” e “Capriati”. Il clan Capriati fa infatti parte del più vasto gruppo denominato clan baresi. La camorra barese è un’organizzazione malavitosa operante a Bari e nel territorio della provincia, da non confondere con quella napoletana.

L’inchiesta del 2018 aveva documentato i rituali di affiliazione, la disponibilità di armi anche da guerra (kalashnikov) e i rapporti con importanti esponenti della Società, con la mafia foggiana e con la Sacra Corona Unita di Lecce.