Accordo su misure contro il caro energia al Consiglio UE

I ministri europei dell’Energia – riuniti oggi per il Consiglio europeo straordinario dei ministri dell’Energia – hanno raggiunto un accordo politico sulle misure per mitigare gli alti prezzi dell’elettricità: taglio dei consumi, tetto agli extra-ricavi per i produttori di energia elettrica e il contributo di solidarietà dei produttori di combustibili fossili. Lo comunica la presidenza ceca dell’Ue.

“I ministri – si legge nel tweet EU2022_CZ – hanno raggiunto un accordo politico sulle misure per mitigare i prezzi elevati dell’elettricità: riduzione obbligatoria della domanda di elettricità, massimale sui ricavi di mercato dei produttori di elettricità inframarginali e contributo di solidarietà dei produttori di combustibili fossili”.

Nello specifico: per il taglio ai consumi si prevede sia del 10% della domanda di elettricità, con una quota del 5% nelle ore di punta, tra dicembre 2022 e marzo 2023. Sugli extra-ricavi si prevede un tetto di 180 euro a megawatt per le grandi compagnie energetiche che producono elettricità da fonti a basso costo come rinnovabili, nucleare e carbone. Le compagnie dell’oil&gas dovrebbero poi versare una tassa sulla base dei profitti straordinari realizzati nel 2022, calcolati sulla base degli ultimi 4 anni a partire dal 2018.

Resta aperto il nodo del tetto al prezzo del gas (price cap), su cui si sta concentrando ora il dibattito dei ministri dell’Energia. La proposta della Commissione riguarda al momento solo il gas russo, mentre 15 capitali tra cui Italia e Francia chiedono un tetto generalizzato a tutte le importazioni. Altro tema, poi, quello di porre un limite al prezzo del gas nella formazione del prezzo dell’elettricità” che sarebbe tra le idee dell’esecutivo europeo, sul modello di quanto già ottenuto dalla penisola iberica.

Cosa è il price cap

Il price cap è un metodo di regolazione dei prezzi dei servizi pubblici volto a vincolare il tasso di crescita di un aggregato di prezzi o tariffe. Il regolatore stabilisce il massimo saggio a cui un insieme di prezzi è autorizzato a crescere per un certo numero di anni. Nel rispetto di questo vincolo aggregato, l’impresa è libera di fissare i prezzi e le tariffe che desidera.

Le posizioni sul caro energia

Il tetto al costo dell’importazione del gas, nel documento presentato dalla Commissione Ue, viene considerato una misura troppo radicale e rischiosa, a differenza del price cap al solo gas russo. Una posizione che però all’Italia sembra non bastare: al Consiglio straordinario Roma non recederà dalla sua linea, che è stata condivisa con altri 14 Paesi, tra i quali la Francia.

Per Parigi “sul price cap al gas” serve “fare di più e con solidarietà”, mentre fonti diplomatiche europee – scrive Skytg24- hanno fatto sapere che “Berlino è contro al price cap generalizzato sul gas”.

Presidenza Ue: “Oggi nessuna decisione su price cap al gas”

“Il price cap al gas non è sul tavolo oggi”, ha dichiarato Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, arrivando al Consiglio straordinario Energia a Bruxelles. “Mi aspetto che andremo avanti passo dopo passo, implementando le misure strada facendo. Potrebbe essere il prossimo punto in agenda”.

Sikela ha poi aggiunto: “Mi aspetto unità e solidarietà, questi sono i principi base. Siamo in guerra e la battaglia decisiva sarà quest’inverno, quindi dobbiamo restare uniti e ci serve un alto livello di solidarietà”.

Il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca ha detto anche che “dobbiamo respingere ogni atto deliberato contro le infrastrutture energetiche europee” e “saremo pronti a una risposta forte e unita” davanti ad altri attacchi, esprimendo preoccupazione per le esplosioni ai gasdotti Nord Stream. Quanto accaduto in settimana è “un tema estremamente serio, penso che non sia una coincidenza”, ha evidenziato.