Stress test: la Bce boccia 25 banche europee

La Banca centrale europea ha emesso i suoi verdetti: bocciate 25 banche in tutto il vecchio continente. Poche ore fa si è conclusa a Francoforte la valutazione complessiva del settore bancario al termine di un lavoro durato 10 mesi. Due le banche italiane rimandate: il Monte dei Paschi e Carige chiamate a rafforzare il loro patromonio rispettivamente per 2,11 miliardi e 814 milioni di euro. Nel primo caso si tratta di una cifra superiore alle attese del mercato, nel secondo l’ammontare si colloca nella parte alta della forchetta indicata dagli analisti come probabile ammanco. Nel complesso, secondo Bankitalia, “i dati confermano la solidità complessiva del sistema bancario italiano, nonostante i ripetuti shock subiti dall’economia italiana negli ultimi sei anni”. Non a caso, con l’esercizio degli stress test, si sono confermate le note difficoltà degli istituti italiani.

Il risultato della revisione della Bce è da leggere a diversi livelli. L’Eurotower ha pubblicato infatti il rapporto in base ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013. Da questi dati, dall’Aqr (Asset quality review, ndr), la valutazione delle attività di bilancio, e dagli stress test, condotti assieme all’Autorità europea delle banche (Eba), emerge che le 25 banche bocciate presentano una carenza di capitale di 25 miliardi. Alla fine del 2013 in Italia risultavano carenti di capitale nove istituti, per 9,7 miliardi di ammanco. Gli istituti di credito del Belpaese che nello stress test al 2016 hanno mostrato una patrimonializzazione primaria inferiore al 5,5% del totale degli attivi ponderati per il rischio, sono: Carige (-2,4%), Mps (-0,1%), Credito Valtellinese (3,5%), Bper (5,2%), Bpm (4%), Popolare di Sondrio (4,2%), Popolare di Vicenza (3,2%), Banco Popolare (4,7%) e Veneto Banca (2,7%). Le banche, per coprire queste carenze patrimoniali, avranno fino a 9 mesi di tempo.