Somalia, la ripresa non basta: in 730 mila soffrono ancora la fame

Africa

Nonostante i segnali di ripresa in alcune aree, sono oltre 730 mila in Somalia le persone che soffrono la fame, con più di 200 mila bambini gravemente denutriti. Questo è quello che è emerso dal rapporto stilato da Fsnau, Food Security and Nutrition Analysis for Somalia, organismo della Fao e FewsNet, che inoltre coinvolge fra gli altri l’agenzia governativa statunitense Usaid.

Segnali positivi emergono però dal rapporto, infatti queste cifre rappresentano un calo del 29% rispetto alle stime per il periodo da luglio a dicembre 2014. Ad essere maggiormente colpiti sono i rifugiati interni che rappresentano il 76% del totale della popolazione malnutrita, mentre il restante 24% è diviso tra abitanti delle città e delle zone rurali. La notizia peggiore però è che fra l’ottobre e il dicembre 2014 risulta che 202.600 bambini sotto i cinque anni sono gravemente denutriti e ad alto rischio di morbillità e morte.

Il rapporto della Fao aggiunge che la popolazione in emergenza ha bisogno con urgenza di aiuti umanitari salvavita, compreso l’apporto nutrizionale, entro giugno 2015. Inoltre, emerge che sarebbero 2,3 milioni le persone ad alto rischio, ovvero bisognose di cibo per evitare shock futuri, cioè che necessitano interventi immediati per evitare di soffrire la fame a breve.

Nel documento si legge che le zone che rappresentano una priorità nei programmi di aiuti alimentari sono quelle del nordest e centrali, ossia Lower Juba, Middle Juba, Middle Shabelle, Hiran, dove le precipitazioni sono state scarse, sfavorendo i raccolti. Qui il tasso di malnutrizione è critico. E la previsione rimane tale fino all’inizio delle precipitazioni primaverili nel mese di marzo. Nelle regioni dove le precipitazioni sono state sovrabbondanti, invece, si prevede che la popolazione rimanga a rischio malnutrizione fino al raccolto ritardato per via delle inondazioni: da quel momento si troveranno con una sovrabbondanza di cibo.