E’ morto Tullio Regge, il fisico della meccanica quantistica

Tullio Regge, uno dei fisici italiani più importanti del Ventesimo secolo, è morto ieri sera in provincia di Torino, presso l’ospedale di Orbassano. L’83enne torinese ha avuto un ruolo di primo piano nella meccanica quantistica e nella divulgazione scientifica. Era malato di sclerosi dall’età di 27 anni e si trovava su una sedia a rotelle dal 1990. Negli ultimi tempi aveva avuto un peggioramento di salute ed era stato ricoverato per una polmonite.

Nel settore della fisica lo studioso è noto per la formalizzazione dei processi di urto di particelle ad alte energie, che lo portò a sviluppare il concetto di “momento angolare complesso” e dei cosiddetti “poli di Regge”. Lo scienziato si laureò in fisica a Torino nel 1952. Successivamente frequentò la Rochester University, dove conseguì il dottorato in fisica nel 1956.
Dal 1958 al 1959 collaborò Heisenberg al Max Planck Institut di Monaco di Baviera, e dal 1961 iniziò ad insegnare fisica teorica all’Università di Torino. I progetti e le università assieme ai quali ha lavorato sono molti: dalla Princetorn University all’Institute for Advanced Study; dagli studi della metrica di Schwarzschild che caratterizza il buco nero alla membership nell’Accademia dei XL. Il professore ha insegnato teorie quantistiche presso il Politecnico di Torino, dove ha ricoperto anche il ruolo di professore emerito della I Facoltà di Ingegneria e Presidente onorario della Sigrav. Di lui, inoltre, si ricorda anche un libretto nato come dialogo con lo scrittore Primo Levi: “Dialogo”, edito da Einaudi.

Gli studenti che hanno avuto l’onore di assistere alle sue lezioni nel palazzetto dello sport di Torino lo ricordano come “un narratore scientifico dalla dialettica semplice ma eccitante. Che mescolava sogni, fantasia e curiosità”. “Lavorare per la scienza è una sfida continua – affermò una volta – tutti dobbiamo partecipare. Senza applausi facili e senza preconcetti”.