Cgil convoca sciopero generale. Ma rischia la frattura con Uil e Cisl

Otto ore di sciopero generale per il 5 dicembre, con annesse manifestazioni a livello territoriale contro la Legge di Stabilità e il Jobs Act. È questa la proposta del segretario Cgil Susanna Camusso, che in una nota auspica anche la partecipazione di Cisl e Uil.
Ma la decisione, viste le ultime vicende, rischia di spaccare il fronte sindacale: in mattinata, infatti, è giunta la convocazione a Palazzo Chigi delle parti sociali per il 17 novembre. La decisione è stata presa dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, in seguito alla manifestazione degli Statali di sabato scorso. La Uil ha interpretato la mossa come “un’apertura del governo” nei confronti di Barbagallo, che afferma di aver “fatto bene a chiedere di aspettare per proclamare lo sciopero generale”. Il segretario generale aggiunto della Uil, infatti, aveva chiesto alla Camusso di non indicare una data precisa per lo sciopero, procedendo con la mobilitazione assieme agli altri sindacati.

“La proposta che facciamo al direttivo – ha affermato Camusso alla riunione Cgil – parte dalla valutazione della grande mobilitazione del 25 ottobre e da quella dell’8 novembre. Dalle richieste venute da quelle piazze, dalla volontà che abbiamo di salvaguardare tutti i punti d’iniziativa unitaria”.
Dunque, nonostante l’evidente rischio di frattura, la Cgil mantiene l’appello: “La proposta che facciamo a Cisl e Uil – continua il segretario generale – è di convergere tutti su quella data. Credo sia interesse e responsabilità di tutti ascoltare le piazze e le iniziative che ci sono”.
“Siamo sempre pronti a farci stupire da effetti speciali – conclude poi riferendosi alla convocazione del governo – ma dubito che l’esecutivo si stia accingendo a decidere un cambiamento strutturale di stabilità. Per questo penso che dovremmo continuare la nostra mobilitazione”.