Italia-Sahel: missione di sostegno al pool antiterrorismo del Niger

Ecco come l'impegno di esperti, Carabinieri e magistrati italiani a favore della magistratura locale può favorire la stabilità dell’area con ricadute positive per i paesi europei

Sahel

Ponte solidale tra Italia e Sahel. L’impegno di esperti, Carabinieri e magistrati italiani a favore della magistratura locale può favorire la stabilità dell’area. Con “ricadute positive per i paesi europei“. La testimonianza dell’ambasciatrice a Niamey Emilia Gatto. E del direttore del progetto, il professor Andrea de Guttry. Ordinario di diritto internazionale del Sant’Anna. Per Sahel si intende un’unica vasta area africana. Posta immediatamente a sud del Sahara. Ed estesa dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso per oltre 2,5 milioni di chilometri quadrati. Il Sahel include porzioni più o meno estese di Senegal, Mauritania, Mali, Burkina. Niger, Nigeria, Ciad, Camerun, Sudan, Etiopia ed Eritrea.Sahel

In soccorso del Sahel

Cooperazione tra Italia e paesi del Sahel, dunque. Con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in prima linea. A coordinare l’invio della missione di sostegno al pool anti-terrorismo del Niger. L’attività di assistenza è stata avviata in questi giorni. E ha l’obiettivo di sostenere l’impegno quotidiano della task force nigerina contro i terroristi. Attraverso il supporto mirato su dossier specifici. E’ previsto l’invio di due esperti italiani, di un magistrato italiano e di un comandante dell’Arma dei Carabinieri. Figure caratterizzate da particolari competenze in indagini e in tecniche di investigazione anti-terrorismo. L’invio della missione di assistenza è l’ultimo tassello di un ampio progetto. Finalizzato a rafforzare i sistemi giudiziari dei paesi del G5 Sahel attraverso la formazione. Il piano è finanziato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. E coordinato dal professor Andrea de Guttry. Ordinario di diritto internazionale dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo). Alla Scuola Superiore Sant’Anna.Sahel

Area prioritaria

Il progetto è stato realizzato negli ultimi due anni. Fa seguito a precedenti iniziative di formazione. Sulla scia dei piani di assistenza che la Scuola Superiore Sant’Anna coordina dal 2018 in Niger. Il Sahel, di cui il Niger fa parte, è considerato un’area prioritaria per la cooperazione italiana. I promotori intendono potenziare le capacità dei magistrati locali. Rafforzando soprattutto le competenze relative al contrasto. Su criminalità organizzata. Criminalità cibernetica. Terrorismo. La cooperazione tra Italia e paesi del Sahel è focalizzata sulla fascia di territorio dell’Africa subsahariana. Una “frontiera” tra sud e nord del mondo che comprende nove stati. “Il progetto di assistenza si consolida sempre più grazie al contributo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. E al supporto del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale- sottolinea il professor Andrea de Guttry-. La Scuola Superiore Sant’Anna sta infatti coordinando l’invio di una missione di assistenza. Un’iniziativa mirata al rafforzamento delle capacità del pool anti-terrorismo del Niger. Come richiesto dalle controparti locali, nigerine, durante l’elaborazione dell’accordo di partenariato“.sahel

Anti-terrorismo

Il pool anti-terrorismo nigerino è stato creato di recente. Per contrastare le attività del terrorismo e della criminalità organizzata. E per creare un gruppo di magistrati pronti a collaborare anche con i colleghi degli altri stati del Sahel. Serve, infatti, il rafforzamento delle competenze tecniche per la gestione delle indagini. Su terrorismo nazionale (nigerino) e internazionale. Ciò è considerato da entrambi gli Stati (Niger e Italia) un elemento chiave per favorire la stabilità della regione. E lascia intendere ricadute positive per gli stessi paesi europei. L’invio della missione si aggiunge ai corsi di formazione diretti a magistrati di Niger, Burkina Faso e Ciad. Organizzati tra marzo e maggio 2022. Promossi dalla Scuola Superiore Sant’Anna. D’intesa con la Farnesina. Nella consapevolezza che la sicurezza dell’Unione Europea inizia proprio nel Sahel. A migliaia di chilometri dai confini del vecchio continente. sahel

Formazione nel Sahel

“E’ fondamentale la missione di assistenza al pool anti-terrorismo nigerino- sottolinea l’ambasciatrice italiana a Niamey, Emilia Gatto-. In questo modo si consolidano ulteriormente le attività di formazione e di assistenza. Il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano è impegnato da molti anni nel supporto al Paese africano. Attaverso attività svolte con il contributo determinante della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa”. Aggiunge il direttore del progetto, Andrea de Guttry: “Siamo molto onorati di poter contribuire ancora una volta al consolidato impegno dell’Italia nel Sahel. E’ molto importante collaborare in Niger per la formazione e l’assistenza alla magistratura locale. La soddisfazione delle controparti locali è per noi decisiva. E’, infatti, la dimostrazione più evidente del successo di queste attività”.