Dall’integrazione all’inclusione: ecco come è cambiata la cultura dei “bisogni educativi speciali”

Si conclude oggi al teatro Paisiello di Lecce il progetto '"Includiamoci" finanziato nell'ambito dell'avviso pubblico "Giovani per il sociale"

inclusione

L’inclusione prende il posto dell’integrazione. “Includiamoci” si conclude oggi al teatro Paisiello di Lecce . Con un convegno. Uno spettacolo teatrale. Una mostra. Ed è mutato il paradigma negli ultimi anni. A  spiegarlo è Lucio Tommaso De Paolis. Il docente a UniSalento di Applicazioni di realtà virtuale e aumentata dirige l’Avr Lab. Il Laboratorio di realtà aumentata e virtuale al Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Salento. Sostiene il professor De Paolis: “Si è assistito a un importante cambiamento del sistema scolastico ed educativo. Con il passaggio dalla cultura dell’integrazione. Intesa come inserimento nell’ambiente formativo delle persone con ‘bisogni educativi speciali‘. Alla cultura dell’inclusione. Tesa a perseguire una condizione di pari opportunità. E a valorizzare l’unicità dell’individuo. Quale punto di forza e di arricchimento per la collettività“.inclusione

Inclusione sociale

Il progetto “Includiamoci” si inserisce in questo contesto rinnovato. E mira a creare botteghe per l’inclusione sociale. Puntando sulla commistione. La metodologia adottata dal progetto, infatti, si basa sull’impiego di tecniche di art therapy. Finalizzate a stimolare i partecipanti. E a coinvolgerli nel processo creativo. Con la successiva elaborazione dei contenuti. Si tratta di una scelta dettata dagli innumerevoli benefici che il processo di creazione artistica permette di ottenere. Consentendo a ciascuno di utilizzare un linguaggio non verbale. Per esprimere sentimenti ed emozioni. E per riuscire a comunicare il proprio stato d’animo. Anche in presenza di difficoltà evidenti. Via libera, quindi, all’impiego di tecnologie innovative. Ossia la realtà virtuale per il museo virtuale. E la “spatial augmented reality” per le scenografie digitali. Ciò ha permesso di rimuovere delle barriere. “Immergendo” i partecipanti in uno spazio percorribile e visitabile. Di cui essere protagonisti. Come creatori. Narratori. E fruitori.inclusione

Giovani per il sociale

il progetto ‘Includiamoci” è finanziato nell’ambito dell’avviso pubblico “Giovani per il sociale“. E realizzato dall’associazione “Nova Vita” di Casarano. Dall’Avr Lab- Augmented and virtual reality laboratory. Dal dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. E dalla compagnia Astragali Teatro di Lecce. Oggi nel corso della giornata conclusiva della rassegna verranno presentate le varie attività del progetto. Che hanno visto l’importante contributo dell’Avr Lab UniSalento. Attraverso l’utilizzo della realtà virtuale è stato realizzato, infatti, un vero e proprio museo virtuale. Che raccoglie i contenuti creativi realizzati dai partecipanti. Cioè disegni, sculture, video, fotografie. E grazie alla “spatial augmented reality” sono state “animate'” le scenografie dello spettacolo teatrale in programma.inclusione

Realtà aumentata

La Realtà Aumentata è la realtà così come percepita sensorialmente e intellettualmente dall’individuo. Arricchita di dati in formato digitale. In sostanza, un potenziamento (mediante dispositivi ad alta tecnologia) delle possibilità fornite dai cinque sensi e dall’intelletto. Non un mondo virtuale, quindi, ma un’integrazione fra realtà fisica e mondo digitale. Attraverso dispositivi comuni come gli smartphone. Oppure più sofisticati come gli “smart glasses“. O i bracciali hi-tech per il controllo remoto di apparecchiature robotiche-elettroniche. Augmented Reality (AR) e Virtual Reality (VR) sono spesso confuse. Eppure si tratta di due tecnologie dalle caratteristiche peculiari e differenti.

Campo visivo

L’esperienza della realtà virtuale richiede di indossare dispositivi. Come per esempio HTC Vive e Oculus Rift. Composti da un casco visore che preclude il contatto con l’ambiente circostante. La Realtà Virtuale, quindi, si sostituisce a quella sensoriale reale. Coprendo il campo visivo. Viceversa, la Realtà Aumentata aggiunge dettagli al campo visivo effettivamente percepito dall’utente. Proiettando immagini soltanto in un’area limitata davanti ai propri occhi. Oppure mostrando informazioni aggiuntive sul display dello smartphone o del tablet. Per funzionare la Realtà Aumentata, precisa Italiaonline, necessita di specifiche app e di dispositivi digitali. Come “occhiali intelligenti”, smartphone, tablet, navigatori.