Non vedenti, arriva il bastone “smart” che interagisce con la città

A fare da apripista è Trieste. Un sistema high-tech collocato in punti strategici urbani: incroci, semafori, fermate dell'autobus, uffici, negozi, ospedali, scuole. Per una quotidianità inclusiva e vicina alle persone più fragili

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In arrivo il bastone “smart” per non vedenti che interagisce con la città. Un sistema collocabile in punti strategici urbani. A fare da apripista è Trieste. Si chiama ‘LETIsmart’. Ed è un dispositivo applicato al tradizionale bastone bianco per ciechi. Pesa appena 8 grammi. E permette ai disabili visivi di orientarsi e interagire con l’ambiente urbano. Muovendosi in autonomia. Un sistema d’avanguardia collocabile in corrispondenza di incroci. Semafori. Fermate dell’autobus. Uffici. Negozi. Ma anche siti turistici. Ospedali. Scuole. Per città smart sempre più inclusive. E vicine alle persone più fragili.vedenti

Ausilio per i non vedenti

A fare da apripista nazionale la città di Trieste. Dove il dispositivo è stato ideato. Sviluppato. Adottato. E da cui prende il via il percorso di implementazione. Su scala nazionale. Per volontà dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici). Con questo accordo l’Uici si impegna anche a fornire piena collaborazione. Per le fasi di sperimentazione. Test. E verifiche tecniche. L’obiettivo è migliorare l’efficienza e l’affidabilità del sistema. E farlo conoscere ai propri associati. Attraverso le 107 sezioni territoriali. Fornendo tutta l’assistenza informativa del caso.

Mappa della sperimentazione

Si comincia, dunque, con la città di Trieste. E con l’attivazione dell’ausilio per non vedenti sul trasporto pubblico della regione Friuli Venezia Giulia. Poi il sistema LETIsmart sarà a breve disponibile in altre realtà. Tra cui Mantova e Como. Il sito turistico di Paestum. I campus della Protezione Civile in Toscana. L’università Bocconi. E il centro di alcune città. Come Milano. Matera. Padova. Torino. Firenze. Il dispositivo high-tech è stato ideato dal triestino Marino Attini. Esperto di elettronica ipovedente. E realizzato come progetto etico dalla Scen. Azienda leader nel mondo per la prototipizzazione snella con microcomponenti elettronici. La soluzione si avvale della tecnologia dei radiofari. E fornisce informazioni con un altoparlante integrato. Senza ricorrere a smartphone. O altri strumenti elettronici.

Strumenti di orienta

Orientamento

LETIsmart è perfettamente integrabile con gli strumenti di orientamento di uso comune. Come i sistemi tattilo-plantari. Il bastone bianco. O il cane guida per ciechi. Ma aumenta esponenzialmente le capacità di autonomia. E di movimento in autonomia del non vedente. Anche nel caso di disabilità motorie. O in condizioni ridotte di visibilità. Perché si auto-illumina quando fa buio. ”Con questo sistema l’autonomia dei ciechi fa veramente un passo avanti notevole– afferma il presidente dell’Uici, Mario Barbuto-. La tecnologia è una delle chiavi più importanti. Per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva. Da affiancare a quegli elementi tradizionali. Come il bastone bianco. Il cane guida per la mobilità. E il metodo Braille per l’istruzione e la lettura. Che restano insostituibili” Presenti all’incontro per la firma del protocollo le istituzioni locali. E le realtà di volontariato del territorio. Insieme hanno consentito la realizzazione del progetto. La “Tpl Fvg” è l’azienda dei trasporti che ha implementato la rete dei radiofari su pensiline e mezzi pubblici. In sinergia con Lasemaforica. Per quanto riguarda l’allestimento dei sistemi di regolazione della circolazione stradale.

In aiuto dei fragili

Lo sviluppo del sistema LETIsmart rappresenta un esempio di innovazione “made in Italy”. E di responsabilità sociale d’impresa. Dietro c’è anche una storia umana. E di restituzione alla collettività che tocca il cuore. ”Io ho avuto solo un’idea. Semplice ma sincera. Per aiutare il prossimo. Così era Letizia. E così è LETIsmart. Ringrazio la vita. E tutti coloro che mi sono a fianco. In questo percorso. Credendoci”, spiega Marino Attini. Che è anche componente della direzione nazionale dell’Uici. E consigliere dell’Istituto nazionale valutazione ausili e tecnologie (Invat). Attini ha inteso mettere a fattore comune le sue competenze tecniche. In modo da poter aiutare le persone con deficit visivo, come lui. Aa anche ricordare la moglie Letizia. Scomparsa dopo oltre 30 anni di vita insieme.