Livatino, Don Grimaldi (Carceri): “La Chiesa di fronte alle ingiustizie non può tacere”

Don Grimaldi: "La beatificazione del magistrato Livatino vuole essere un'occasione per rilanciare il messaggio di speranza alla Chiesa, ai giovani, ai magistrati, alla politica"

“La Chiesa di fronte alle ingiustizie non può tacere e non può essere imbavagliata né rimanere imprigionata nel silenzio e nella paura”. Lo afferma l’ispettore dei cappellani, don Raffaele Grimaldi, che domenica 9 maggio parteciperà alla liturgia per la beatificazione del giudice Rosario Livatino.

“La forza del suo annuncio – ha aggiunto don Grimaldi – scaturisce dall’amore di Colui che sulla Croce ha donato la sua vita per l’umanità. Molti uomini di Chiesa, nel contrastare l’opera di illegalità e nel difendere la giustizia, sono stati colpiti dalla violenza, diventando loro stessi coscienza critica per l’intera società”.

La testimonianza del messaggio del servo di Dio Livatino

L’ufficio Ispettorato cappellani di Roma, guidato da don Grimaldi, unitamente ai cappellani delle carceri siciliane, in preparazione all’evento ecclesiale della beatificazione, hanno promosso la “Peregrinatio Crucis” “per consegnare un messaggio pastorale di Misericordia ai reclusi che si sono macchiati di sangue seguendo la via della illegalità e delle mafie e per invitarli ad una vera conversione di vita. La beatificazione del magistrato Livatino vuole essere un’occasione per rilanciare il messaggio di speranza alla Chiesa, ai giovani, ai magistrati, alla politica”.

“La testimonianza del messaggio del servo di Dio Livatino – afferma il capo dei cappellani delle carceri – vuole essere, inoltre, una sollecitudine al mondo della politica e delle istituzioni che guidano le sorti del nostro Paese chiamati a svolgere funzioni per la tutela dei cittadini, spesso minacciati da estorsori senza scrupoli che incutono paura e sottomissione e che, con la minaccia, bloccano la crescita del nostro Paese”.

“In questo tempo di crisi planetaria – conclude don Grimaldi – la testimonianza di Livatino, uomo di giustizia e uomo di fede, è una riflessione che invita a non negoziare compromessi, ma a difendere l’onestà e a promuovere la giustizia in tutti gli ambiti“.