Perquisizioni e controlli dei Nas nelle Rsa: la situazione in Italia

I Nas hanno realizzato 232 ispezioni presso strutture sanitarie e socio-assistenziali per anziani (Rsa) scoprendo diverse irregolarità

Europa

Nell’ultima settimana, d’intesa con il Ministero della Salute, i carabinieri del Nas hanno realizzato 232 ispezioni presso strutture sanitarie e socio-assistenziali, quali Residenze Sanitarie Assistite e di lungodegenza (Rsa), case di riposo e comunità alloggio.

L’obiettivo era quello di accertare la regolare attuazione delle misure di contenimento e prevenzione alla diffusione epidemica e individuare eventuali situazioni di insufficiente erogazione di servizi assistenziali e di mancato possesso dei titoli abilitativi professionali da parte degli operatori, propedeutici a episodi di omessa custodia e maltrattamento.

Gli anziani sono infatti particolarmente fragili rispetto al coronavirus, ma di loro si parla solo in cifre (numero di decessi nelle varie Rsa) quasi come fossero solo gli “effetti collaterali” della guerra al Covid.

L’indagine dei Nas

Grazie all’indagine, sulle 232 ispezionate, sono state riscontrate irregolarità in 37 strutture del territorio italiano. Sono state contestate, complessivamente, 59 violazioni, di cui 9 penali e 43 amministrative. Sono state inoltre deferite all’autorità giudiziaria 11 persone e segnalate ulteriori 42.  Nell’ambito dei controlli dei carabinieri del Nas “in 4 situazioni – si legge nel comunicato del Comando dei carabinieri per la tutela della salute – sono emerse criticità particolarmente gravi tali da richiedere un immediato provvedimento di sospensione dell’attività assistenziale”.

Con il progressivo aumento della diffusione epidemica da Covid-19, “è stato rafforzato, su esplicita richiesta del ministro della Salute, Roberto Speranza, il dispositivo dei Carabinieri dei Nas dedicato al controllo dei servizi devoluti all’ospitalità e alla cura delle persone anziane”.

Le violazioni anti covid

Entrando nello specifico, scrive il Comando, sono state 232 le ispezioni nell’ultima settimana e in 37 strutture sono state riscontrate irregolarità. In particolare, sono state evidenziate 24 violazioni in materia di misure di prevenzione alla diffusione da Covid-19 (pari al 40% complessivo delle irregolarità riscontrate), per assenza di piani preventivi anti-Covid e, in 9 episodi, per la loro mancata attuazione.

Sono state rilevate anche infrazioni relative al possesso e uso di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale da parte degli operatori e alla presenza di igienizzanti e disinfettanti.

La salute di anziani e disabili

Oltre ai controlli tesi a tutelare la salute degli anziani e disabili esposti a potenziale rischio di contagio da Covid-19, le verifiche hanno evidenziato anche 35 irregolarità inerenti al livello di assistenza fornita agli ospiti e l’adeguatezza strutturale dei locali, individuando operatori privi di adeguata qualifica professionale, presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e carenze igieniche nella preparazione dei pasti.

Irregolarità a Trapani

Tra gli episodi più rilevanti i carabinieri Nas di Palermo segnalano il caso di Trapani. In provincia di Trapani, i Carabinieri del Nas e dell’Arma territoriale hanno infatti individuato due comunità alloggio per anziani prive del documento di valutazione dei rischi (Dvr) all’interno dei luoghi di lavoro e delle misure organizzative di prevenzione dal contagio del virus Covid-19. I due titolari delle case di riposo sono stati deferiti all’autorità giudiziaria ed il sindaco, a seguito delle risultanze acquisite dal Nas, ha disposto la chiusura per entrambe le strutture.

Ulteriori ispezioni svolte tra le province di Palermo e Trapani, hanno poi consentito di individuare altre tre strutture alle quali sono state contestate violazioni relative all’omessa adozione di misure organizzative di prevenzione dal contagio del virus.

Le altre violazioni

I Nas di Campobasso hanno sanzionato 6 comunità alloggio e case di riposo, a vario titolo, per carenze strutturali ed organizzative, mancanza di un numero adeguato di operatori rispetto agli ospiti presenti e sovrannumero di ospiti rispetto ai posti letto autorizzati.

I Nas di Catanzaro hanno sequestrato 9 confezioni di medicinali per uso umano, scadute di validità, detenute nell’infermeria di una comunità alloggio per anziani.

I Nas di Viterbo hanno segnalato alle autorità amministrative il responsabile della casa di riposo per aver condotto la struttura in assenza dei prescritti requisiti strutturali, organizzativi e funzionali, nonché omesso di attuare le previste misure di contenimento Covid-19. Nas Catania.

Infine, i Nas di Reggio Calabria hanno deferito la legale responsabile di una struttura socio assistenziale poiché, nonostante un’ordinanza di sospensione attività emessa dal comune nel maggio 2020, la stessa aveva continuato l’esercizio di assistenza agli anziani.

Maltrattamenti a Bologna

Il caso più grave è stato scoperto a Bologna dove lunedì 16 novembre i Nas hanno eseguito 4 misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti della titolare e di 3 collaboratrici di una casa di riposo, per maltrattamenti, esercizio abusivo della professione sanitaria e omissione di soccorso. Qui i dettagli dell’Operazione Inferno.