La santità femminile impedisce l’autodistruzione dell’umanità

La ricchezza salvifica dell'universo femminile attraverso le straordinarie vite di Santa Caterina da Siena, Giovanna d'Arco e Anna Akhmatova

Suore

E’ il genio femminile di cui parlava San Giovanni Paolo II. Una monaca, una profetessa e una poetessa. Santa Caterina da Siena, Giovanna d’Arco e Anna Akhmatova. È il trio di donne straordinarie scelte da Alessandro Barbero per le sue lezioni di storia al grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino. E in streaming su group.intesasanpaolo.com. Il primo incontro ha tracciato il ritratto della patrona d’Italia.Femminile

Genio femminile

“Può sembrare strano scegliere una monaca per parlare di donne che hanno saputo opporsi alle regole– ha detto il professor Barbero- La regola base della società medievale, in cui è nata e cresciuta Caterina da Siena, era l’obbedienza alla famiglia. Mentre per i maschi c’erano più possibilità, per le donne il destino era quello di sposarsi e avere figli”. Caterina però fin dall’età di sei anni si sentiva promessa a Dio. “Ha dovuto combattere per l’intera adolescenza con i genitori. È un esempio di donna con una fortissima volontà di decidere per sé della sua vita”, aggiunge lo storico.

Senza timori

Già l’idea di opporsi al volere della famiglia era dirompente. Ma Caterina non si fece intimorire neppure al cospetto di pontefici e regnanti. In gran parte uomini. La seconda metà del Trecento fu periodo di profonda crisi per la Chiesa. La sua reputazione le era valsa una certa influenza.  Che Caterina non mancò di far pesare persino per convincere il Papa, Gregorio XI, a lasciare Avignone. E tornare in Italia. Si adoperò, poi, per convincere gli altri regnanti a interrompere le ostilità con lo Stato Pontificio.