Nessuno per le strade d’Italia, solo gli angeli del bisogno

Bruno Pietrosanti racconta a interris le attività di sostegno ai più bisognosi anche in questi giorni del Coronavirus

Era del Coronavirus, seconda settimana di quarantena disposta a seguito delle misure restrittive introdotte dal Dpcm del governo con l’obiettivo di far fronte all’avanzare di un nemico invisibile ma temibile, il Coronavirus, che in Italia sta mietendo centinaia di vittime. Il Paese è pressoché bloccato, le strade deserte, le saracinesche dei negozi irrimediabilmente abbassate. Un silenzio profondo investe le città come quasi a rivestirle di un’aura che mai prima d’ora avevano posseduto. È tutto veramente fermo. Solo qualche macchina passa, di qualcuno che deve forse recarsi a lavoro, magari proprio uno di quei medici in prima linea. Ma il Coronovirus non fa svanire gli altri problemi, le altre periferie esistenziali che spesso noi di Interris abbiamo cercato di raccontare. Come fanno gli anziani bisognosi di aiuto, per esempio?

Per trovare una risposta a questa domanda, noi di interris abbiamo deciso di alzare il telefono e chiamare chi durante questa emergenza proprio non si ferma un momento. Ci ha risposto Bruno Pietrosanti, Presidente del Comitato della Croce Rossa che opera nel territorio di Marino, Castel Gandolfo, Albano Laziale e Rocca di Papa. La voce di Bruno è quella di un signore che passa la vita in quella famosa uniforme rossa e catarifrangente. Parla con tono svelto come chi va di fretta perché sente la necessità di aiutare, di servire il prossimo, chi ha semplicemente più bisogno.

Cosa fa in questi giorni di emergenza la sua unità di Croce Rossa?

Bruno e i suoi colleghi, tutti volontari, si organizzano a turni nella mattinata e nel pomeriggio per svolgere tre attività importanti: il pronto farmaco, l’assistenza nella spesa e il trasporto di infermi. Sono disponibili a tutte le ore: hanno previsto di impegnare un volontario o due per rispondere al telefono così da esser subito preparati alle emergenze. Questo servizio viene anche promosso dai comuni della zona che non riesco, tramite i loro centri di assistenza e servizi sociali, a rispondere a tutte le richieste, ma anche dal semplice riferimento al numero verde nazionale della Croce Rossa Italiana: 800065510. Sono molti gli anziani che, costretti dalla estrema contagiosità del Coronavirus, hanno paura di uscire di casa anche per recarsi dal medico e quindi in farmacia. Signori e signore che soffrono di patologie gravi che preferiscono non avere il farmaco piuttosto che rischiare di contrarre il virus.

I volontari

È proprio in queste situazioni che intervengono i 124 volontari di Bruno, i quali prendono le ricette dal medico, comprano i prodotti e li consegnano a domicilio. Bruno racconta come: “Una signora anziana, l’altro giorno, ci ha accolti come se fossimo stati degli angeli che si prendevano cura di lei con modi affabili. Questo ci emoziona e ci sprona a fare sempre di più”. Non solo persone malate ma anche indigenti, che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Bruno ricorda come “una signora malata ci ha chiesto di andare a fare spesa per lei, ma poi ci ha spiegato che prende 500 euro di pensione, quindi un mese fa la spesa mentre quello successivo compra le cure. È inaccettabile -continua il Presidente- per questo abbiamo deciso di donarle un pacco viveri e di farle una spesa con uova, formaggio, gallina e fettine”. La solidarietà deve sempre avere le vesti anche dalla vicinanza, del tatto, del saper immergersi nelle difficoltà del prossimo.

Cambiamenti da Coronavirus

La diffusione del Covid-19 ha impedito ai volontari di continuare a svolgere il trasporto per gli infermi tra ospedali, cliniche e studi specialistici con una certa assiduità (solo 2 nelle ultime settimane), ma continuano, invece, i viaggi dei volontari per andare a prendere dei farmaci rari che “magari si trovano solo nella farmacia del Sant’Eugenio” come afferma Bruno. Per queste attività tutti i “volontari sono dotati di mascherini, guanti e uniforme, per proteggersi. Ma per quanto riguarda le autovetture -continua il presidente- ed in particolar modo le ambulanze, tutti noi le disinfettiamo a fondo con la varechina, lo abbiamo sempre fatto anche prima del Coronavirus”. La croce rossa è come una “azienda privata, perciò dobbiamo sostenerci da soli attraverso i presidi alle manifestazioni per esempio, così riusciamo a mettere da parte qualcosa per la manutenzione delle auto e per comprare i medicinali”. Un servizio mosso esclusivamente dalla volontà di questi “angeli del bisogno” che mettono a disposizione larga parte del loro tempo al servizio del prossimo. “Ma la gente che aiutiamo ci ringrazia, una signora mi ha mandato più di 25 messaggi per esprime tutta la sua riconoscenza al nostro lavoro, le avevamo portato solo dei medicinali quel giorno”.