Proteste antirazziste in tutta l’America. Trump condanna “gli agitatori”

Non si ferma la protesta antirazzista in America. Ad una settimana dalla strage di Charlottesville in Virginia, in cui un neonazista, James Field, si è scagliato con l’auto contro una folla di manifestanti di sinistra, uccidendo una donna di 32 anni, Heather Heyer, e ferendo 19 persone, circa 30.000 persone hanno marciato a Boston contro il razzismo e contro la dimostrazione – formalmente in difesa della “libertà d’espressione” – organizzata da esponenti dell’estrema destra Usa, la cosiddetta ‘Alt-Right’. Secondo il Boston Herald i partecipanti a questa manifestazione al Comune di Boston erano pochi e sono stati scortati dalla polizia che temeva scontri tra i due fronti.

Diversi fermi, Trump condanna

La Cnn riferisce che a Boston sono state fermate 27 persone tra i manifestanti scesi in strada contro il razzismo. Sul suo account twitter il dipartimento di polizia di Boston ha denunciato che alcune persone hanno effettivamente lanciato pietre e bottiglie colme di urina contro gli agenti. In precedenza il presidente Donald Trump aveva twittato: “Sembra che ci siano molti agitatori anti polizia a Boston. Ma la polizia ha dimostrato di essere tenace e intelligente. Vi ringrazio. Grande lavoro di tutti gli agenti delle forze dell’ordine e del sindaco di Boston (il democratico Marty Walsh, ndr)”. Parole destinate ad alimentare ulteriormente la tensione.

Scontri a Dallas

Manifestazioni si sono svolte in altre città degli Stati Uniti. A Dallas una gran folla di persone ha partecipando al corteo contro i suprematisti bianchi, gridando slogan contro le statue dei confederati sudisti presenti in città: “tiratele giù”. Diversi gli interventi durante la manifestazione, giunta a pochi passi dal “Confederate War memorial“. Tra gli altri ha partato il rev. Michael W. Waters, dichiarando: “E’ ora di fare ciò che è giusto nella città di Dallas. E’ ora di tirare giù questi monumenti“. Poliziotti a cavallo hanno tenuto sotto controllo la situazione, monitorata anche dall’alto con un elicottero. Un cordone di sicurezza è stato schierato intorno al Cimitero della Guerra Civile che ospita il sacrario. Alcuni cittadini vi si sono recati armati di fucili, dicendo di voler proteggere l’area da possibili atti vandalici. Non ci sono state sparatorie tuttavia sono scoppiati alcuni tafferugli e la polizia è intervenuta per sedarli, in un primo momento usando i cavalli, poi sono intervenuti gli agenti in tenuta antisommossa per cacciare alcuni manifestanti dall’area che ospita il memoriale dei Confederati. Alla manifestazione antirazzista, svolta al City Hall Plaza, non lontano dal cimitero, avevano partecipato circa 2.300 persone. Alcuni manifestanti si sono poi diretti al cimitero riuscendo ad entrare. Respinti dalla polizia, sono rimasti bloccati in una strada presidiata.

Corteo ad Atlanta

Anche ad Atlanta diverse centinaia di persone hanno manifestato contro il razzismo, l’odio e l’avanzata dei suprematisti bianchi, marciando dal centro città fino alla casa di Martin Luther King. Gli organizzatori avevano fatto appello fin dalla vigilia ai manifestanti, affinché si mantenessero fedeli ai valori del leader pacifista e fosse evitata ogni violenza. In corteo anche famiglie con bambini: “Voglio mostrare alle mie figlie che l’amore è più potente dell’odio”, ha detto la madre di una ragazza di 12 anni e di una piccola di 2.