Cronaca di un anno Capitale

Tra cronaca, politica, giustizia e disperati tentativi di offrire un'immagine di sé che fosse degna del suo nome, il 2017 di Roma è trascorso lasciando in dote quella sensazione di tacita amarezza che, a quasi ogni nuovo calendario, accompagna il sentimento comune dei cittadini capitolini. Ben poche le note positive di un anno iniziato male, tra l'onda lunga del caso nomine in Campidoglio e le varie vicende che hanno coinvolto la giunta, e chiuso con la consapevolezza di dover affrontare, nei prossimi 12 mesi, sfide altrettanto complesse di quelle finora affrontate. Le premesse di chiusura non sono buone: l'emergenza rifiuti (al netto di un post-festività che ne incrementa senz'altro la portata) resta un tema caldo, così come la latenza del sistema trasporti e, nondimeno, la complicata partita da disputare a Ostia, o meglio nel X Municipio. Quasi 232 mila abitanti sono in attesa di riscrivere il proprio futuro: praticamente una città, salita alla ribalta delle cronache nazionali e, mai come oggi, al centro di un dibattito politico sul quale l'amministrazione pentastellata si giocherà molto nel prossimo futuro.

Affari di giunta

L'inverno 2017, quello tra gennaio e febbraio, è coinciso con un periodo duro per la giunta Raggi, già fortemente scottata dalla fresca eredità del caso Marra, esploso in chiusura del 2016: si comincia il 24 gennaio, quando la sindaca informa via Facebook di aver ricevuto un avviso di garanzia della Procura, con il sospetto che abbia mentito riguardo l'assunzione del fratello del suo ex braccio destro a capo del Dipartimento turismo. E' solo l'inizio del caso nomine e, più in generale, di due mesi complicatissimi per la sindaca pentastellata: lo strascico della vicenda Marra causa la reazione dell'assessore Berdini che, in un controverso colloquio con 'La Stampa', la definisce “impreparata” aprendo una settimana di polemiche conclusa con le sue dimissioni. In mezzo, la scivolosa vicenda Romeo e il suo polizza-gate. Ma le successive stagioni del primo anno solare della giunta Raggi non saranno meno complesse: in primavera tengono banco il rischio crac per Atac, l'affannosa corsa verso il concordato che, ipoteticamente, dovrebbe salvare l'azienda e l'attrito, con dimissioni annesse, fra giunta e assessore al Bilancio (Andrea Mazzillo), reo di aver fatto notare l'eccessiva influenza della direzione milanese del M5S negli affari romani. In estate, brucia la pineta di Ostia e va in secca il Lago di Bracciano: emergenza siccità, acqua a rischio razionamento e nasoni chiusi accompagnano i tre mesi caldi.

Mafie capitali

Ma, al di là delle vicende di giunta, l'anno capitolino si è composto di importanti tasselli che, in un modo o nell'altro, hanno contribuito a caratterizzarlo: primo fra tutti la chiusura del processo per Mafia Captiale, concluso dopo 230 udienze con pesanti condanne per gli indagati, specie per i due principali, Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, pur con il decadimento dell'accusa di associazione mafiosa (il 416 bis). Ma, se da quel momento in poi si parlerà esclusivamente di 'mondo di mezzo' (e di corruzione), l'ombra della mafia si è prepotentemente ripresentata a novembre scorso, quando Roberto Spada (membro della nota famiglia sinti residente a Ostia), a una settimana dal ballottaggio che avrebbe decretato il nuovo presidente del Municipio X, colpisce con una testata il giornalista Rai Daniele Piervincenzi: il litorale romano torna una polveriera, si spara di nuovo ma, come nel giorno delle elezioni, i cittadini disertano il voto. Nel frattempo, in modi e tempi diversi, la politica manifesta in strada contro le mafie, mentre Spada finisce in manette con l'aggravante del metodo mafioso.

Le due facce di maggio

Lati oscuri di una città che si palesano anche il 10 maggio, quando una faida tra famiglie rom porta alla morte delle tre giovanissime sorelle Halilovic, arse vive nel camper dove stavano trascorrendo la notte, deliberatamente incendiato. Dopo mesi di indagine, in Bosnia vengono arrestati Andrea e Serif Seferovic, appartenenti a un clan rivale degli Halilovic e accusati di aver appiccato il fuoco al caravan, in Viale della Primavera, all'apice di uno scontro nascosto fra famiglie emerso quando era già costato la vita di tre ragazze inermi . Nello stesso mese di maggio, un altro evento segnerà in modo indelebile la Capitale, o almeno una parte di essa: il 28 maggio si chiude un'epoca calcistica con l'addio di Francesco Totti. L'Olimpico piange, il mondo dello sport anche: è la dimostrazione che il tempo è tiranno, che ogni era arriva a volgere al termine. Ma anche che, ogni volta, se ne apre una nuova nel quale mettere tutto l'impegno possibile: l'augurio che una città intera si rivolge per l'anno che verrà.