Siria, nuovo “dress code” dell’Isis a Raqqa: “Indossino tutti l’abito afghano”

Il Califfato avrebbe imposto un “nuovo codice di abbigliamento” a Raqqa, roccaforte del sedicente Stato Islamico nel nord della Siria. L’Osservatorio siriano per i diritti umani dà notizia tramite il suo sito web di una “circolare” che “obbliga tutti i cittadini a indossare lo stesso abito, ossia ‘l’abito afghano'”. Si tratta, secondo gli attivisti, di un provvedimento che risale ad alcuni giorni fa ma solo a partire da ieri le “pattuglie” dell’Isis avrebbero iniziato a perlustrare la città per “catturare” chi non rispetta il nuovo “codice di abbigliamento”.

L’obiettivo dei jihadisti del Daesh, stando agli attivisti, è confondersi con la popolazione civile. Fonti locali citate dall’Osservatorio denunciano come gli abitanti temano di essere usati come “scudi umani” e lanciano l’allarme per i civili che cercano di fuggire da Raqqa verso le aree controllate dalle Forze democratiche della Siria (coalizione curdo-araba sostenuta dagli Usa) e che – dicono – potrebbero essere confusi con i terroristi. In passato gli uomini di Al Baghdadi aveva già imposto terribili divieti alla popolazione sotto l’autorità dell’Isis. Tra i tanti, anche quello di radersi la barba.

Intanto la Russia ha registrato 12 violazioni del cessate il fuoco in Siria nelle ultime 24 ore e la Turchia ben 27. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca nel suo bollettino giornaliero sul monitoraggio della tregua in Siria. “Nelle ultime 24 ore – scrive il dicastero – la delegazione russa nella commissione russo-turca sulle violazioni dell’Accordo congiunto ha registrato 12 casi” di violazioni della tregua in Siria: sei nella provincia di Damasco, tre in quella di Latakia e tre in quella di Hama. I turchi denunciano invece otto violazioni del cessate il fuoco nella provincia di Damasco, sette in quella di Aleppo, quattro in quella di Idlib, tre in quella di Homs, due nella provincia di Hama, due in quella di Daraa e infine una in quella di Latakia.