STRAGE IN MARE, RENZI: “PRENDEREMO I MERCANTI DI VITE UMANE”

“Quello che avviene in queste ore nel Mediterraneo è molto più di un naufragio: siamo in presenza di un grave momento di crisi umanitaria che va affrontato come tale”. Renzi non usa mezzi termini per definire quanto sta accadendo nel nostro mare e scomoda addirittura il paragone con Srebrenica. “In queste ore sono aumentate le segnalazioni di soccorso – ha spiegato in una conferenza stampa congiunta con il premier maltese Joseph Muscat – c’è un gommone a 30 miglia dalla Libia, con 100-150 persone a bordo. E una barca più grande con 300 persone”.

Nel mirino di Italia ed Europa c’è il racket degli scafisti, considerato la principale causa di queste tragedie. “Nelle prossime ore – ha affermato il capo del governo – è fondamentale che il Consiglio europeo sia il luogo in cui la discussione possa dimostrare che non è solo un problema di Malta o dell’Italia: se hanno a cuore il destino degli essere umani, non possono accettare siano costretti a morte atroce magari chiusi a chiave in una stiva”. Renzi si è quindi soffermato anche sulle polemiche che si sono scatenate dopo il naufragio: “Chi è impegnato nei soccorsi merita riconoscimento senza aprire alcuna polemica come tenta di fare qualche politico a caccia di voti ma a secco di cuore”.

Renzi ha poi invitato a non chiudere gli occhi su questo dramma come venti anni fa è stato fatto “con Srebrenica”. “Dobbiamo evitare – ha insistito – che le persone siano schiavizzate: non possiamo pensare di dargliela vinta, avremmo una responsabilità verso la storia”. Riguardo all’azione degli scafisti “chiediamo alla comunità internazionale di considerare una priorità il fatto di poter assicurare questi criminali alla giustizia internazionale con arresti ex post, come sta facendo l’Italia o prima della partenza dei barconi dei migranti: a sottolinearlo è stato Renzi nel corso della conferenza congiunta con il premier maltese”.