A BOLOGNA UNA RETE DI PROGETTI PER EMARGINATI E DISOCCUPATI

Vicariato

Oltre 100 realtà del terzo settore di Bologna coinvolte, collaborazioni con enti di formazione e Dipartimenti dell’Università, undici spazi sociali fatti di persone e differenti progettualità. Il tutto per contrastare le nuove forme di povertà ed esclusione sociale che colpiscono sempre più i cittadini. Sono questi i numeri di “Case Zanardi”, una rete di progetti nati a seguito di un bando indetto nel 2013 dal Comune di Bologna e dall’Istituzione per l’Inclusione sociale don Paolo Serra Zanetti. Si tratta di una rete di welfare che fornisce strumenti, saperi e opportunità a chi è in cerca di un lavoro, ai giovani che necessitano di un percorso di formazione professionale, a chi ha bisogno di beni di prima necessità.

Grazie a questa realtà diverse persone sono riuscite a ritrovare la loro dignità dopo esperienze difficili. E’ il caso di Roberto, come riportato da Redattore Sociale. Diploma di perito tecnico e anni di esperienza come commerciale nell’industria meccanico, nel 2010 abbandona il lavoro per stare vicino alla famiglia e apre un’attività nel settore della ristorazione. Tutto bene finché il socio muore in un incidente stradale. Inizia così un periodo di depressione, la perdita di lavoro, risparmi e casa fino a ritrovarsi in un dormitorio pubblico per 4 anni.

“Ci vuole un aiuto – ha dichiarato – qualcuno che ti dica ‘c’è la possibilità di fare questo o quell’altro’ e ti spieghi come fare. Altrimenti, ti atrofizzi”. Ora Roberto abita in una casa che divide con un’altra persona, ha trovato qualche lavoretto e ha raccontato la difficoltà di finire in un percorso di assistenza sociale in un’intervista video compiuta all’interno del Progetto di monitoraggio valutativo del Fondo anti crisi del Comune di Bologna realizzato da Action Aid insieme all’Istituto per la ricerca sociale (Irs) col finanziamento della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e contenuto nel Report “Investire nel cambiamento sociale”.