Il caso Windrush travolge anche Javid

Risarcimento dei danni in cambio del silenzio sul trattamento ricevuto dal governo britannico. Sarebbe questo il metodo utilizzato dal ministro britannico dell'Interno, Sajid Javid, con i migranti della “generazione Windrush”, provenienti dalle ex colonie e soggetti (talvolta) a un ingiusto rimpatrio

L'accusa

Secondo i laburisti, che ora accusano l'esponente dell'esecutivo guidato da Theresa May, in sostanza Javid avrebbe “comprato” il silenzio dei cittadini Windrush, ponendolo come condizione per ricevere un indennizzo che, invece, spetterebbe loro di diritto. Il ministro – scelto a ricoprire questo ruolo proprio in seguito alle dimissioni del predecessore per lo scandalo dei rimpatri – viene dunque accusato aver infranto la promessa “di fare le cose giuste” per affrontare la questione della generazione Windrush. 

L'inchiesta

Il Guardian aveva rivelato il mese scorso che diversi cittadini Windrush avevano ricevuto un risarcimento dal ministero ma era stato chiesto loro di firmare un accordo di non divulgazione. Nonostante il ministro dell'Interno abbia assicurato ai parlamentari, qualche settimana prima, che un nuovo schema di risarcimenti non avrebbe comportato clausole di bavaglio. “A nessuno verrà chiesto di firmare alcun tipo di accordo di non divulgazione o qualcosa del genere”, aveva affermato Javid.

Critiche

“Il Ministero dell'Interno non deve tentare di comprare il silenzio dei cittadini che sono stati così scandalosamente offesi e hanno avuto i loro diritti cosi' gravemente violati in cambio di un risarcimento a cui hanno diritto”, ha protestato la parlamentare del partito laburista, Diane Abbott. “E' la dimostrazione che il governo continua a fallire nella gestione della generazione Windrush”, ha affermato.