Roma, Spalletti in conferenza stampa: “Vinciamo un titolo o non rimango”

O si vince o si vince. Il diktat di Luciano Spalletti è piuttosto chiaro: qualora non venisse rispettato, il congedo sarebbe consequenziale. Il tecnico toscano, alla vigilia dell’importante match casalingo con l’Empoli, lo ha ribadito in conferenza stampa anche se, a dire la verità, non si è soffermato a lungo sulla questione, preferendo concentrarsi sulle risposte del campo dopo la pausa per gli incontri delle nazionali. E, a tal proposito, si segnala un centrocampo che, già di per sé corto, si ritrova a fare i conti con la squalifica di Kevin Strootman e le non perfette condizioni fisiche non solo di De Rossi (uscito dolorante nella prima frazione di gioco del match amichevole dell’Italia contro i Paesi Bassi e fuori dai convocati) ma anche di Grenier: “Ha avuto un problema al ginocchio nella settimana precedente, gli si era gonfiato un po’ e lo abbiamo lasciato fermo… L’ho rivisto ieri e sono valutazioni che vanno fatte piano pano ma per quello che ci ha fatto vedere e dimostrato lo prendiamo in considerazione di farlo giocare”.

Priorità Empoli

Le domande dei cronisti provano a incalzarlo sugli argomenti caldi ma, alla fine, Spalletti cede poco sull’argomento derby (“Penso a Roma-Empoli e sicuramente è il miglior modo di preparare quella partita”), men che meno su quello Monchi (“Si va a parlare di cose future e per noi la priorità è la partita contro l’Empoli”). Per lui torna sempre la stessa parola d’ordine e su quella vuole concentrare le attenzioni sue e quella dei suoi ragazzi, tant’è che, anche sulla questione direttore sportivo, tira fuori il nome della squadra toscana: “La priorità è la partita con l’Empoli. Non so niente di questo, non ho parlato con la società di niente in riferimento a Monchi e il mio direttore sportivo è Massara. Secondo me bisogna avere rispetto per chi ha lavorato bene”.

Spalletti: “Voglio gustarmi la Sud”

Poi una parentesi sulla cena con Pallotta: “Quando si va a cena dal presidente si parla di tante cose. Per me è stata l’occasione di dirgli di persona quello che ho detto sempre a voi, è stata la possibilità di poter esprimere il mio pensiero… Quello che mi ha detto lui bisogna chiederlo a lui, non faccio la spia”. E se su Totti e Baldini l’allenatore toscano chiude in breve la questione (il Capitano “lo considero dentro la squadra, allo stesso livello di tutti gli altri calciatori”, mentre parlare dell’ex dg “è un modo di deviare l’attenzione che ci deve essere nella squadra e io non partecipo”), sulla curva si sofferma un po’ di più: “Mi dicono che la curva ha deciso di entrare se non sbaglio… Ogni qual volta il gioco sarà fermo mi girerò verso la Sud perché mi è mancata questo periodo e me la voglio gustare in questa partita che ci sarà”. Sulla partita di Napoli Spalletti la mette sul lato tecnico, spiegando come godrà della sua attenzione in quanto sfida tra “due grandi squadre, due grandi allenatori e grandissimi calciatori, dalle giocate da cui quali ci sarà sicuramente da prendere e da riproporre”. Di certo, pur in totale neutralità sul big match del San Paolo, dai risultati questa settimana la decodificazione di quel “se non vinco non rimango” potrebbe essere già un pezzo avanti.