In semifinale Liverpool-Roma: giallorossi sfidano la storia

Dall'urna esce il passato che rievoca ricordi amari per la Roma. In semifinale di Champions League la sfida sarà con il Liverpool. L'andata ad Anfield Road il 24 aprile, il ritorno all'Olimpico il 2 maggio. L'altra gara è tra Bayern Monaco e Real Madrid: il 25 aprile in Germania e l'1 maggio il ritorno in Spagna.

La Roma ha dunque evitato il Real, reduce dal successo contestatissimo nella doppia sfida contro la Juventus e considerata la squadra da battere. Trova i reds allenati dal tedesco Jurgen Klopp e guidati dall'egiziano Mohamed Salah, tornato in Inghilterra l'estate scorsa proveniente proprio dalla Roma. Ma non è il ritorno del forte attaccante all'Olimpico l'aspetto più affascinante della sfida. Liverpool contro Roma non sarà mai una partita come le altre, almeno per i tifosi giallorossi.

Notte di Coppe e di Campioni

Le lancette dell'orologio non possono che tornare a 34 anni fa. E' il 30 maggio 1984 e all'Olimpico si gioca la finale della vecchia Coppa dei Campioni, precorritrice dell'attuale Champions League. Il destino sembra essere benevolo con la Roma allenata dallo svedese Niels Liedholm, perché proprio il primo anno in cui i giallorossi partecipano alla competizione europea più importante, la finale si gioca in gara unica nella Capitale d'Italia. Dopo una cavalcata esaltante, sugellata dall'eroico recupero contro gli scozzesi del Dundee in semifinale (sconfitta per 2-0 in Scozia e vittoria per 3-0 in casa), la Roma approda in finale contro lo squadrone del Liverpool. Nulla è proibitivo per un gruppo che può contare, tra gli altri, sul talento di Falcao, sul carisma di Di Bartolomei, sul genio di Conti e sulla vena realizzativa di Pruzzo. L'ambizione diventa una meta realistica se poi si considera che lo scontro si tiene tra le mura amiche, con l'apporto fondamentale del pubblico romanista.

Quello stesso pubblico accarezza il sogno di alzare la Coppa dei Campioni già nei giorni prima. L'aria nella Capitale è vibrante, ma più si avvicina il giorno della gara e più quell'euforia si trasforma in tensione. La partita inizia e dopo quindici minuti il Liverpool è in vantaggio: il portiere giallorosso Tancredi blocca uno spiovente, ma di testa l'attaccante Rush riesce a impadronirsi del pallone con una sospetta carica sul portiere, il pallone arriva a Neal che tira a porta sguarnita e fa gol. La Roma accusa il colpo, ma allo scadere del primo tempo arriva la reazione che i tifosi sperano: un colpo di testa del solito Pruzzo manda la palla alle spalle del portiere inglese Grobbelaar. E' 1 a 1, palla al centro.

La gara scivola con questo risultato fino alla fine. Si va ai supplementari, nessun altro gol. E poi i rigori. I romanisti non possono dimenticarli. Gli inglesi sbagliano per primi con Nicol, ma poi l'epilogo è drammatico per la Lupa. Segna il capitano Di Bartolomei. In gol anche il Liverpool al secondo rigore. Conti sbaglia mandando la palla fuori, gli avversari non sbagliano più. Segna il terzino giallorosso Righetti, ma sbaglia Graziani. Gli inglesi alzano la Coppa davanti al pubblico di Roma: lo choc in città è palpabile. Curiosità: dagli undici metri per la Roma vanno tutti giocatori nati a Roma o dintorni.

Gli altri precedenti

Ma quella con il Liverpool è una sfida infinita per la Roma, e non solo simbolicamente. Nel 2000-01, stagione del terzo scudetto giallorosso, gli uomini di Capello sfidano agli ottavi di finale di Coppa Uefa i reds. Ancora loro, diciassette anni dopo. All'andata all'Olimpico è una disfatta: gli ospiti vincono 2-0, doppietta di Owen. I giochi sembrano finiti, e invece. Al ritorno un gol favoloso della meteora uruguayana Guigou porta i giallorossi in vantaggio ad Anfield. La gara è aperta. Nel secondo tempo l'imponderabile: il difensore degli inglesi Babbel colpisce il pallone con la mano, l'arbitro spagnolo Garcia Aranda indica il dischetto, ma poi ci ripensa. Rigore netto, che non viene assegnato. La gara finisce e a Roma montano i rimpianti. Il presidente Franco Sensi non le manda a dire: “La Roma è stata eliminata dall'arbitro”. L'anno dopo una nuova edizione dell'eterna sfida. Roma e Liverpool si affrontano nel girone di Champions. Andata all'Olimpico a reti inviolate. Al ritorno la Roma si gioca la qualificazione ad Anfield, ma perde 2-0. I reds di rivelano ancora fatali. Ora la squadra di Di Francesco ha l'occasione di sconfiggere il destino e volare in finale per sognare di riprendersi quanto nel 1984 fu solo accarezzato.