Boxe, a Mayweather il match di Las Vegas: McGregor k.o. alla 10a ripresa

Tra pugile e lottatore alla fine l’ha spuntata il primo e forse era giusto così. Pronosticabile quantomeno, vista la differenza sostanziale fra le due categorie sportive: l’incontro del secolo di Las Vegas, quello che ha messo di fronte l’ex pluricampione del mondo Floyd Mayweather e l’altrettanto decorato nella Mma, Conor McGregor (bititolato in due categorie di peso contemporaneamente), è andato come ci si aspettava al Pretty Boy di Grand Rapids, vincitore alla decima ripresa dopo aver faticato solo poco più del previsto contro un avversario mai salito in vita sua su un ring della boxe. L’irlandese, 11 anni in meno del suo rivale, combatte in uno sport totalmente differente, nel quale l’uso dei pugni veloci è pari a quello dei calci: Tyson, addirittura, parlando dell’incontro aveva detto che, fosse stato per lui, avrebbe concesso a McGregor l’uso degli arti inferiori per colpire. Probabilmente è vero ma Mayweather, al termine dell’incontro, sarà costretto ad ammettere di essersi trovato davanti un rivale bravo, più di quanto si aspettasse.

Mayweather fa 50

La differenza, alla T-Mobile Arena, l’ha fatta proprio il diverso tipo di allenamento e di sforzo fisico richiesto dalle arti marziali miste rispetto alla nobile arte. Un fattore che, alla lunga, ha consentito a Mayweather di prendere il sopravvento sull’avversario, arrivato all’ottava ripresa in evidente difficoltà sul piano atletico. Notando i colpi sempre più pesanti da parte di Floyd, l’arbitro ha pensato bene di interrompere le ostilità due round dopo, consegnando la vittoria (la 50esima consecutiva) all’ex campione. Viste le premesse (e la campagna mediatica dei due contendenti), il rischio era di trovarsi di fronte più a uno show che a un combattimento. Niente di tutto questo per fortuna: a Las Vegas è stato un incontro vero, per quanto possibile, con l’irlandese a sferrare qualche buon colpo (e altri poco ortodossi) in avvio, anche se “Money” Mayweather non è mai apparso in grosse difficoltà, limitandosi a contenere la furia aggressiva del campione Mma e a incassare, a fine gara, una borsa di 300 milioni di dollari.

Boxe troppo distante

L’impressione, a ogni modo, è che le due categorie sportive facciano bene a rimanere ben distinte. Le arti marziali miste, il cui seguito è esponenzialmente cresciuto nell’ultimo decennio, garantiscono sicuramente spettacolo e adrenalina. Ma la gabbia dei lottatori Ufc non è il ring della boxe e l’allenamento (e allo stesso tempo lo sforzo fisico) dei pugili è ben altra cosa. Un incontro come questo, al netto del folto pubblico e della risonanza a livello mediatico, se non altro per la curiosità di vedere di fronte due stili così diversi, ha messo quantomai in evidenza la distanza che intercorre fra chi pratica i cinque tempi Mma e i possibili 12 round del quadrato. Mayweather (che lo sapeva bene) e McGregor sono entrambi due campioni ma ognuno nel suo sport. Come è giusto che sia.