Il martirio dei Santi Potino e Blandina e quarantasei compagni

Santi Potino, Blandina e quarantasei compagni, martiri, Lione (Francia), ?- Lione, 177. Si tratta di un gruppo di quarantotto martiri cristiani, uccisi nello stesso periodo sia a Lione sia a Vienne durante le persecuzioni di Marco Aurelio. Il loro martirio è degno di fede, perché descritto da testimoni contemporanei attendibili.

Potino, vescovo novantenne, rende l’anima a Dio poco dopo il suo carceramento; anche altri muoiono in carcere. Quelli identificati come cittadini romani vengono decapitati; gli altri vengono dati in pasto alle fiere nell’anfiteatro, davanti a migliaia di spettatori.

Blandina è una schiava arrestata insieme alla sua padrona. Dice ai suoi accusatori queste parole: «Si, sono cristiana, noi cristiani non facciamo nulla di male». Sopravvive a varie torture, tra le quali quella della graticola infuocata e l’essere appesa a un palo a forma di croce sopra a bestie feroci (che la risparmiano grazie alla preghiera). Denudata e ricoperta con una rete, viene lasciata alla furia di un toro che, con le corna, la lancia più volte in aria; è infine sgozzata con la spada. Gli stessi carnefici ammettono che nessuna donna ha sopportato con tale coraggio supplizi cosi atroci. Insieme a lei viene martirizzato Pontico, un ragazzo di 15 anni che Blandina incoraggia a rimanere saldo nella fede.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi