Davide, re d’Israele: ecco perché è considerato un santo cristiano

San Davide, Re d’Israele e profeta dell’Antico Testamento, primo metà del X secolo a. C. E’ considerato un santo cristiano perché è un attentato di Cristo. Nella Bibbia c’è scritto che Dio ha l’appellativo di “Dio di Davide”.

Avvenimenti

  • E’ il più piccolo degli otto figli di Iesse di Giuda, che vive vicino a Betlemme.
  • Samuele lo designa successore di Saul. E’ chiamato a corte e divine scudiero del re.
  • Per la grande fede e il grande coraggio riesce sconfiggere Golia, il gigante filisteo che per quaranta giorni terrorizza e irrita gli ebrei, affinché trovino chi voglia sfidarlo, con il patto che il vincitore avrebbe permesso alla sua nazione di sottomettere quella perdente. Davide si offre di affrontarlo e Golia, vedendo che è solo un ragazzo, si mette a deriderlo. Davide, presa una delle prese lisce che ha con sé, la scaglia con la fionda e colpisce Golia in piena fronte: il gigante crolla a terra e Davide si precipita presso di lui e lo decapita, utilizzando la spada del suo avversario. I filistei fuggono, ma vengono raggiunti e sconfitti dagli ebrei.
  • Il re Saul, divenuto geloso della popolarità di Davide, costringe il ragazzo a rifugiarsi sulle colline.
  • Alla morte di Saul viene unanimemente eletto re: a 31 anni è il secondo re d’Israele. Alla sua nomina si oppongo le tribù del Nord, conosciute come Israele, e quando alla fine queste accettano la sua autorità, Davide, per onorarle, trasferisce la capitale da Ebron a Gerusalemme (che in quel tempo è una città indipendente).
  • Deve lottare costantemente contro filistei, edomiti, moabiti, siri e ammoniti.
  • Innamorato di Betsabea, per poterla amare liberamente manda il marito di lei, Uria, suo valoroso ufficiale, a morire in battaglia. Per scontare questo grave peccato, piange amaramente, compone il Miserere e conduce una vita di penitenza.
  •  Negli ultimi anni della sua vita deve sopportare un’insurrezione capeggiata dal figlio Assalonne che, radunato un imponente esercito, marcia contro di lui. Davide, in un primo momento preso alla sprovvista, è costretto a fuggire, ma poi, riorganizzato il suo esercito, riporta una completa vittoria. Assalonne, fuggendo in un bosco, rimane impigliato con la sua folta chioma tra i rami di un albero; il suo cavallo fugge via, lui resta appeso in aria per i capelli e viene ucciso con tre giavellotti da Gioab, comandante dall’esercito reale.
  • Procurata una discreta stabilità al suo regno e una pace abbastanza duratura, orgoglioso per tanta prosperità e gloria, vuole sapere quanti siano i suoi sudditi. Il Signore si sdegna verso Davide per questo suo atto di superbia: lo punisce con un’epidemia di peste che, in soli tre giorni, porta a morte 70 mila persone.
  • Avrebbe voluto innalzare un tempio al Signore per conservare l’Arca dell’Alleanza, ma, per l’illuminazione divina, tramite il profeta Natan, comprende che tale compito sarà assolto dal figlio Salomone. Per preparare questa grande opera comincia a raccogliere legni, marmi preziosi, oro e argento.
  • E’ un poeta e un abile cantore e suonatore di cetra. Scrive molti salmi, alcuni dei quali “messianici”, volti a diffondere nel popolo la speranza della venuta del Messia.

Personalità

Ha un carattere complesso e contraddittorio: è capace di compiere atti di grande generosità, ma anche di essere molto crudele. E’ abile e spregiudicato in politica e nel governo. Ha l’umiltà di riconoscere i propri limiti e i propri errori.

Morte

Muore a 71 anni, dopo quarant’anni di regno (sette nel regno di Giuda e trentatré su tutto Israele) e dopo aver nominato suo successore Salomone, suo secondo figlio avuto da Betsabea, al quale raccomanda la fedeltà al Signore.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi