Massiccia manifestazione contro l'aborto a Dublino

Sabato scorso, 10 marzo, le strade di Dublino sono state invase da circa 100mila persone per chiedere che venga respinto il referendum che abrogando l'ottavo emendamento della Costituzione, aprirebbe il sistema giuridico ad una eventuale legalizzazione dell'aborto.

All'evento hanno parlato una serie di relatori, tra cui dei medici, madri e persone disabili. Niamh Uí Bhriain, del comitato Save the 8 ha sottolineato – come riferisce Notizie ProVita – che il referendum ha “svegliato un gigante addormentato” e si è registrata un’impennata notevole del numero di volontari che lavoreranno per il NO al referendum di maggio. La Uí Bhriain ha quindi aggiunto che “questa non è la legge sull'aborto che vuole il popolo irlandese”.

Notizie ProVita ha riportato la preoccupazione che accomuna due dottoresse, Judy Ceannt e Maire Neasta Nic Gearailt, circa l'eventualità che l'obiezione di coscienza non verrà garantita. I due camici bianchi hanno ricordato inoltre la bugia diffusa dai media con un sondaggio falso secondo cui la maggioranza dei medici irlandesi sarebbe favorevole a una legge sull'aborto più permissiva.

Charlie Fien – riferisce sempre Notizie ProVita – una giovane con la sindrome di Down, ha dato la sua testimonianza di “vita molto degna d’essere vissuta”, come fece già nel 2017 all'Onu: “Non sono malata. Neanche i miei amici che hanno la sindrome di Down soffrono. Viviamo vite felici. Salvare l’ottavo emendamento salverà la vita dei bambini con la sindrome di Down. L’Irlanda, è uno dei pochi Paesi al mondo in cui sono al sicuro nel grembo della madre“.