Aids: risultati promettenti dai test su un nuovo vaccino

Secondo gli autori dei test si tratta di un passo in avanti, i risultati sono promettenti. Ma la sperimentazione dovrà continuare a più ampio raggio

Si è celebrata ieri la giornata mondiale contro l’Aids, un appuntamento importante per capire a che punto siamo nella lotta contro questa malattia infettiva ma anche per sensibilizzare e sottolineare l’importanza della prevenzione. Ora arrivano risultati incoraggianti riguardo al primo possibile vaccino contro l’Aids.

Risultati promettenti dai test sul nuovo vaccino contro l’Aids

I risultati sono promettenti e potrebbero aprire la strada non solo al primo vaccino contro l’infezione da virus Hiv: è quanto emerge dalla sperimentazione di un vaccino contro l’Aids condotta negli Stati Uniti, di fase 1, ossia su un piccolo numero di persone e tesa a verificare sicurezza e risposta immunitaria iniziale. Dalla sperimentazione, condotta dall’Istituto nazionale delle malattie infettive (Niaid), è emersa la sicurezza del prodotto e che ha indotto la risposta immunitaria iniziale auspicata in 35 dei 36 volontari.

Secondo i responsabili della sperimentazione si tratta di un significativo passo in avanti nella messa a punto di un vaccino basato su una metodologia innovativa di ‘vaccini mirati alla linea germinale’ delle cellule immunitarie. Nel campione di volontari, sono state somministrate due dosi della sostanza, a dosaggi diversi – bassi o alti – e i risultati sono stati confrontati con quelli di un gruppo di volontari che aveva ricevuto un placebo. Il vaccino – specifica l’indagine nel rapporto pubblicato su ‘Science’ – ha indotto l’attivazione delle cellule B ‘germinali’ per la produzione dei cosiddetti ‘anticorpi ad ampio raggio’ (precursori dei bnAb). Secondo questo approccio, le cellule B in fase ‘germinale’ si attaccherebbero al virus sia pure debolmente, ma nel corso di alcune settimane possono produrre anticorpi piu’ forti in grado di neutralizzare l’agente patogeno. Gli stessi autori della ricerca definiscono i risultati ottenuti ‘promettenti’ in quanto il nuovo metodo ha evidenziato un ottimo livello di controllo sulla risposta immunitaria. Ma i test dovranno proseguire a più ampio raggio.

Fonte Ansa