In riguardo al diritto alla mobilità per le persone con disabilità, purtroppo, siamo messi abbastanza male. Le città, sul versante dei trasporti, non sono attrezzate. I mezzi pubblici, ad esempio, pur avendo dei posti riservati, ma essendo un numero ridotto, nel caso di un viaggio da parte di una comitiva, costringerebbe le persone a prendere convogli ferroviari diversi, generando una limitazione della libertà individuale. Non bisognerebbe rendere accessibili solo determinati posti, ma dare vita ad un nuovo tipo di trasporto dove tutti, a prescindere dalla propria condizione, possano salire liberamente e senza alcun ostacolo. Credo che questo, nel 2023, in un grande paese e in una città come Milano la quale, nel 2026, si appresta ad ospitare le Olimpiadi e le Paralimpiadi, se la situazione rimane quella attuale, non faremo una bella figura.
In questo momento, sia in termini di mobilità che di accessibilità, sussistono diverse problematiche. Questo vale sia per le persone con disabilità motoria che per le altre condizioni apparentemente meno visibili. Purtroppo, ad oggi, non abbiamo delle città accessibili. Ciò limita fortemente le libertà individuali di movimento e spostamento.
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