Bene comune e inclusione: i pilastri fondamentali del nostro futuro

Ogni giorno, attraverso le loro attività quotidiane, molte persone praticano il perseguimento del bene comune nelle più svariate forme, indipendentemente da età, estrazione sociale, professione o provenienza geografica, si confrontano fra loro per diffondere le diverse buone pratiche. Questa è la più grande forma di ricchezza che la nostra società possiede. In termini di inclusione delle persone con disabilità nella nostra società, dall’approvazione della Legge quadro 104 del 1992 ad oggi, tanti sono i traguardi raggiunti, ma tanti sono ancora gli obbiettivi prefissati.

In questo momento storico di grandi cambiamenti sociali ed economici, si stanno evidenziando molte nuove fragilità e, insieme a queste, emergono le debolezze del nostro sistema sociale che, per affrontare al meglio le sfide di inclusione che lo attendono ha bisogno di correttivi. Le istituzioni ad ogni livello, insieme alle associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, devono intraprendere un percorso inedito, nella direzione del bene comune, il cui cuore pulsante è rappresentato dall’empatia e dalla prossimità nei confronti di coloro che soffrono. In questo modo potremo attuare nella maniera migliore la presa in carico, che passa obbligatoriamente attraverso la cura concreta della nostra famiglia umana nel suo complesso. La fraternità dovrà essere il pilastro fondamentale attraverso cui superare le sfide che il nostro tempo ci pone, mettendo al centro le persone, nessuno escluso.