Tor Bella Monaca: famiglia di rom mandata via da una protesta

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Non sono potuti entrare nella loro abitazione perché qualcuno nel quartiere non li voleva e l'ha fatto ben presente in strada. Ricorrendo anche alle minacce. Senza un tetto e umiliati, piegati anche se non spezzati da un gesto così intollerante, sono andati a denunciare tutto ai carabinieri. Protagonisti della vicenda, una famiglia di nomadi e un gruppetto di abitanti del quartiere.

Le minacce

Il nucleo famigliare rom di quattro persone, legittimo assegnatario di un alloggio popolare in via Santa Rita da Cascia a Tor Bella Monaca, nella periferia capitolina, è dovuto ricorrere alle forze dell'ordine dopo essere stata spinta da una protesta e da alcune minacce a non prendere possesso dell'abitazione. La famiglia si era recata all'indirizzo dell'appartamento intorno alle 9:30 della mattina di giovedì 19 settembre. I quattro avrebbero riferito ai carabinieri che all'arrivo del dipendente dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica (Ater), con le chiavi dell'alloggio della famiglia, si sarebbe radunato un gruppetto di cinque o sei persone, probabilmente residenti nel quartiere, per manifestare il proprio dissenso e cercare di convincere la famiglia a non andare a vivere lì, dove legittimamente gli spettava. Un dissenso manifestato anche con le minacce, secondo la loro testimonianza. Mentre la famiglia e il funzionario pubblico stavano chiudendo la pratica di assegnazione, qualcuno – o qualcuna, visto che ci sarebbero state anche delle donne – batteva colpi sulla porta. Si sarebbe sentito anche gridare frasi come “uscite da questa casa altrimenti ci saranno conseguenze” e “se ritornate non campate più”. A quel punto il dipendente pubblico avrebbe chiamato la locale stazione dei carabinieri. Al loro arrivo però i militari non hanno trovato nessuno dei dimostranti, erano tutti rincasati.

Le proteste

Avrebbero intenzione di rinunciare all'alloggio i quattro rom che una parte di Tor Bella Monaca non vorrebbe. Intanto hanno sporto denuncia contro ignoti e confermato di aver ricevuto minacce di quel tenore. I carabinieri stanno indagando per rintracciare chi fosse presente all'assembramento e avesse proferito quelle intimidazioni. Non si tratta del primo episodio di protesta anti-nomadi che attraversa le periferie più disagiate di Roma. In precedenza si sono unite a queste iniziative anche sigle di estrema destra come Casapound e Forza Nuova. Lo scorso aprile, a Torre Maura, erano stati dati alle fiamme dei cassonetti e calpestato il pane destinato a una famiglia rom a cui era stato assegnato un appartamento. A maggio era stata la volta di Casal Bruciato. Per diversi giorni alcuni abitanti del quartiere, sostenuti sempre da movimenti di destra, organizzarono in un sit-in contro l'arrivo di 14 persone di etnia rom.