L'allievo di Morandi: 'Elevate possibilità di crollo'

Il crollo del ponte Morandi a Genova ha fatto tristemente diventare d'attualità il tema della sicurezza delle tante strutture simili sparse per l'Italia. Già da anni nella Capitale si discute della tenuta del viadotto della Magliana che sorge sull'autostrada Roma-Fiumicino e viene attraversato ogni giorno da migliaia di utenti diretti o di ritorno dall'aeroporto. La struttura vede un flusso ininterrotto di vetture a qualsiasi ora del giorno per via della posizione strategica. Dopo la tragedia di Genova, il dibattito si è riacceso e c'è chi torna a paventare l'ipotesi di una chiusura al traffico del ponte.

Allievo di Morandi

A far scattare l'allarme sulla situazione sono state le parole di Remo Calzona, ex docente di Tecnica delle costruzioni a La Sapienza ed allievo di Riccardo Morandi, 'padre' del viadotto caduto nel capoluogo ligure il 14 agosto. Il professore ha fatto alcune considerazioni su quanto avvenuto nella tragedia in cui hanno perso la vita 38 persone: “Ero allievo di Morandi, e accompagnai l’ingegnere a Maracaibo per studiare il bellissimo ponte di quella città che ha ispirato la struttura fatta poi a Genova – ha detto Calzona al 'Corriere della Sera' – Era previsto che succedesse. Se i ponti necessitano di manutenzione e aggiornamenti ci sarà pure un motivo. Come tutte le strutture, risentono della 'fatica dei materiali', un fenomeno conosciuto e studiato. Inoltre, il ponte di Genova ha presentato subito una 'difettosità intrinseca' che meritava un controllo permanente”.

L'appello

Il professore non si è limitato a fornire la sua visione su quanto successo a Genova, ma ha anche lanciato l'allarme su quella che ritiene essere una situazione potenzialmente pericolosa e che riguarda Roma: “Questa struttura – ha detto riferendosi al ponte della Magliana – presenta da tempo gravi difetti. Intanto, non è mai stata collaudata. Non sono state fatte prove di carico e di tensione. È un ponte fuorilegge da quando è stato aperto, nel 1950.” L'ex docente della Sapienza non ha nascosto la sua preoccupazione: “Il ponte della Magliana ha oggi elevate possibilità di un crollo. Il rischio di collasso è nell’ordine delle cose. Ha superato di quasi vent’anni il termine della vita di questo tipo di strutture, e sono anni che i danni subiti sono sotto gli occhi di tutti”. Per questo, Calzona ha invitato il Comune di Roma ad “applicare la legge” e chiudere oggi stesso il viadotto. A dicembre scorso il tema della pericolosità del ponte della Magliana era emerso durante un convegno tenuto all'interno della Facoltà di Ingegneria della Sapienza. Remo Calzona aveva sollevato in quell'occasione le stesse preoccupazioni messe per iscritto nell'intervista di oggi al 'Corsera'. Secondo l'accademico, i problemi maggiori consisterebbero nella caduta dei giunti e nel declino delle superfici metalliche.

La caduta di calcinacci

Nel maggio del 2017 le criticità legate alla tenuta dell'infrastruttura erano emerse con il cedimento di intonaci dai tiranti che avevano costretto alla momentanea chiusura del tratto ed avevano richiesto l'intervento dei vigili del fuoco per togliere i calcinacci. In quell'occasione gli organi competenti avevano proceduto ad una verifica delle condizioni del ponte non ritenendo, infine, di doverlo chiudere in via definitiva.