Disagi per lo sciopero dei trasporti pubblici

E' in corso lo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico proclamato dai sindacati Usb, Faisa-Confail, Orsa-Tpl e Fast-Confsal Mobilità che sta creando notevoli problemi ai romani. Lo sciopero è di 24 ore con le fasce di garanzia assicurate: stop a metropolitane, bus di Atac e Tpl, che gestisce le linee periferiche, dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 alla fine del servizio.

I disagi maggiori si registrano a causa della chiusura delle linee A, B e B1 della metropolitana mentre invece è regolare la linea C, dove i convogli viaggiano senza conducente. L'Agenzia per la mobilità di Roma rende noto anche che è chiusa pure la ferrovia Roma-Lido mentre la ferrovia Termini-Centocelle e la Roma-Civitacastellana-Viterbo sono attive con possibili riduzioni di corse. Inevitabili i disagi anche per le linee di autobus e tram, con soppresione di corse. Il Comune ha disposto per oggi la disattivazione delle Zone a traffico limitato diurne del Centro e di Trastevere che dunque non saranno attive. Il transito sarà consentito anche ai veicoli sprovvisti di permesso. Forti ripercussioni sul traffico.

Le organizzazioni autonome contestano la gestione del trasporto pubblico locale da parte del Campidoglio e l'accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal a novembre. I lavoratori del trasporto pubblico di Roma, spiega l'Unione sindacale di base in una nota, “scioperano contro le scelte scellerate dell'amministrazione comunale sul concordato di Atac, scelte che mettono in pericolo il proseguimento del servizio di Atac per il rischio fallimento, rischio confermato anche dall'assessora Linda Meleo nelle dichiarazioni fatte in Commissione Mobilità”. L'Usb, ricorda la nota, “aveva denunciato che la scelta del Concordato in Atac e l'aggravio delle condizioni di lavoro imposto dall'accordo del 27 novembre 2017 non avrebbero prodotto il risanamento di una azienda depredata in modo spregiudicato dalla politica e dalla mala gestione”.

Il sindacato denuncia ancora una volta come la situazione del Trasporto Pubblico dato in affidamento alle aziende private “non offra garanzie ai cittadini di un servizio qualitativamente migliore e non garantisca i lavoratori costretti tutti i mesi a tirare il collo insieme alle loro famiglie perché gli stipendi non vengono pagati nelle date prefissate. La politica tutta, Governo, Regione e Comune, deve lavorare per la costruzione di un'unica Azienda Regionale di Trasporto Pubblico, eliminando i debiti di Atac e includendo anche la fetta di Trasporto data oggi alle aziende private, per offrire un vero servizio di qualità e di efficienza nel rispetto dei diritti dei lavoratori”.

In Commissione l'assessore alla Mobilità Linda Meleo aveva affermato nei giorni scorsi che “se il concordato non dovesse andare a buon fine e tramutarsi in un fallimento aziendale o in una amministrazione straordinaria, già dal 27 gennaio ci sarebbe il rischio di blocco del servizio“, salvo poi correggere il tiro e chiarire che  “a Roma non c'è nessun rischio paralisi del servizio di trasporto pubblico. Alcune mie dichiarazioni sono state mal interpretate. Proverò a essere più chiara. Il servizio sarà assolutamente garantito. Il concordato preventivo – ha aggiunto l'assessore – era ed è l'unica scelta possibile per poter risanare l'azienda, l'unica alternativa. Questa amministrazione ha avuto il coraggio di sceglierla e non si è tirata indietro, come hanno fatto altri prima di noi”.