Contratto prorogato fino al 2021, insorgono i radicali

Non ci sarà nessuna gara per Atac prima del 2021: lo ha di fatto deciso il Comune, prorogando il contratto con la partecipata e rendendo impossibile un bando per il 2019. Inutile, a questo punto, anche il referendum richiesto dai Radicali che, raccogliendo le 30 mila firme necessarie, avevano ottenuto la possibilità di svolgerlo per richiedere la messa a gara dell'azienda: entro il 31 gennaio la sindaca Raggi dovrà indicare una data (si era parlato di una richiesta dei proponenti per il 4 marzo) ma, visto il nuovo accordo quadriennale, qualunque sia l'esito del voto popolare cambierà davvero molto poco. La mossa della giunta si inserirebbe nel piano di risanamento per Atac e, nello specifico, nella garanzia di coprire, grazie alla proroga, “l’intera durata prevista dal piano di rilancio aziendale”.

Meleo: “Consentiremo il piano di risanamento”

In attesa di capire se il referendum si farà o meno, i Radicali insorgono affermando che “tutti i romani hanno il diritto di esprimersi su un quesito già ufficialmente ammesso senza che l’amministrazione operi in senso contrario a quanto esso richiede”. Secondo Riccardo Magi e Alessandro Capriccioli, “la proroga del contratto di servizio è una truffa ai cittadini e non solo ai 33 mila che hanno firmato la richiesta di referendum”. Dal Campidoglio hanno giustificato la decisione spiegando che, in tal modo, l'azienda avrà il tempo di rispettare al meglio il piano industriale (presentato a novembre ma ancora in fase di stesura) per il risanamento: “La Giunta – ha spiegato l'assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo – ha approvato la proroga del contratto di Atac sino al 2021 per consentire all'azienda di attuare il piano di risanamento in un arco temporaneo di quattro anni”.

“Il piano industriale – ha confermato Meleo – è in fase di stesura e si pone come obiettivo il miglioramento del servizio e il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario dell’Azienda da oggi fino al 2021. In questi quattro anni va avanti il progetto di rinnovamento del parco bus e del servizio. La procedura concordataria ha come fine il risanamento e la conservazione del patrimonio produttivo e s’inserisce perfettamente nella logica del piano di ristrutturazione pensato per l’azienda”.