Atac, tensioni fra Rota e il M5S: il dg ora è a rischio

Continuano a far discutere le parole del direttore generale di Atac Bruno Rota, pronunciate nel corso di un’intervista al “Corriere della Sera” e che, in un certo senso, hanno contribuito a scuotere le fondamenta della municipalizzata dei trasporti, creando non poco sconquasso tra l’azienda e il Campidoglio. Il tutto pensando che, solo ad aprile scorso, proprio il neo-dg era stato scelto dalla giunta Raggi per porsi a capo di Atac, annunciando di lì a breve un’inversione di tendenza nell’andamento aziendale, tanto che il presidente della Commissione trasporti di Roma, Enrico Stefano, ha parlato su Facebook di “carta bianca” concessa a Rota. Rispondendo alle sue dichiarazioni attraverso un lungo post, Stefano ha spiegato che “il mero elenco dei problemi non è sufficiente, magari in questi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, rimuovendo i dirigenti responsabili del disastro, come lo abbiamo invitato a fare più volte”.

La replica di Rota

E, proprio in replica alle parole di Stefano, Rota ha fatto sentire la propria voce nel box dei commenti, tornando sulla situazione della municipalizzata evidenziata già a inizio mese (come riportato da “Il Messaggero”), mettendo in risalto accuse piuttosto gravi nei confronti della Commissione: “Più che di dirigenti da cacciare, lui e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti… So del vivo interesse del consigliere Stefano alle soluzioni della società Conduent Italia, che si occupa di bigliettazione e che mi ha invitato ad incontrare più volte”. Una vera e propria divergenza che rende quantomai palese la già evidente frattura fra Rota e la giunta capitolina a 5 stelle.

Rota verso l’addio

Nell’intervista concessa al “Corriere”, Rota aveva parlato di una situazione debitoria enormemente gravosa, tanto da porre l’intera azienda sull’orlo del fallimento, specificando che questa, “se non ha capacità di far fronte agli impegni finanziari, ha l’obbligo di legge di evidenziare questa situazione. I modi per affrontare questo debito spaventoso sono nell’ordinamento italiano, si tratta di percorrerli con trasparenza, coraggio e rapidità. Per adottarli restano un paio di settimane”. Poi, in riferimento al M5S, aveva invitato la giunta ad “avere il coraggio di affrontare la drammatica dimensione del debito” con l’applicazione di “misure serie e immediate”: tra queste, “ripristinare un sistema di controllo sulle regole che pur ci sono ma che, da tempo, nessuno rispetta”. L’obiettivo, dunque, non dovrebbe essere tanto “la riduzione dei dipendenti”. Anzi, “chi lo sostiene ora fa solo del terrorismo psicologico: il tema è far lavorare di più e meglio quelli che ci sono”. Va da sé che gli attacchi fra il dg e il Campidoglio potrebbero, a questo punto, non incontrare una soluzione di compromesso, con una rimozione di Rota dall’incarico a questo punto probabile.