E’ in corso la riunione, a Palazzo Chigi, che probabilmente deciderà come si trascorreranno le festività natalizie. Al tavolo del premier, assieme a Giuseppe Conte, si siedono i capi delegazione di maggioranza, e anche i ministri Dario Franceschini, Roberto Speranza, Teresa Bellanova e Alfonso Bonafede, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Nel giorno in cui Camera e Senato votano lo Scostamento di Bilancio, il governo cerca di definire il piano per il venturo Natale, probabilmente tenendo la mano salda sul no alla riapertura agli impianti sciistici ma concedendo forse qualche deroga sugli esercizi commerciali. Da sciogliere il nodo sui raduni familiari. Altri Paesi, come Francia e Gran Bretagna, hanno concesso una parziale riapertura ma con un limite consentito di persone e tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare. Il prossimo Dpcm entrerà in vigore il 4 dicembre.
Su tutte, però, è la questione degli spostamenti fra i territori a tenere alta l’attenzione dell’esecutivo sul Dpcm di dicembre. Soprattutto in riferimento a chi, da una determinata regione, dovrà spostarsi per raggiungere i familiari per le festività. Il premier Conte ha già parlato di misure ad hoc per il Natale, e questo anche al fine di evitare che nelle regioni “gialle” si proceda a spostamenti di massa. Per quanto riguarda le zone rosse, al momento, l’ok al rientro sembra riguardare casi come quello dello studente fuori sede, che potrà ricongiungersi al proprio nucleo familiare. Da valutare anche la questione coprifuoco. Anche qui, altri Paesi hanno adottato la misura come alternativa provvisoria (Regno Unito) o sostituiva (Francia) del lockdown. In Italia vige per ora alle 22 e Speranza ha fatto sapere che tale orario varrà anche per la messa di Natale. Possibile, però, che si proceda a una parziale estensione perlomeno nei giorni principali (24 e 31) , perlomeno alle 23.
Da risolvere, in vista del nuovo Dpcm, anche il tema scuola. Questione estremamente divisiva se si considera che un’ala della maggioranza preme per la riapertura tempestiva (prima delle vacanze). Ipotesi ritenuta fuori luogo dall’altro lato non solo per la questione coronavirus, ma anche per le tempistiche residue prima dello stop natalizio. A Palazzo Chigi si cercherà una soluzione di compromesso, considerando che anche il premier, nei giorni scorsi, aveva auspicato un ritorno in classe celere.
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