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Hamas accetta la tregua ma Israele non si ferma

Punto di svolta nel conflitto tra Israele e Hamas: il gruppo palestinese ha infatti accettato l’accordo di tregua proposto da Egitto e Qatar. Una decisione che arriva dopo un pomeriggio intenso, durante il quale i negoziati erano stati provvisoriamente sospesi, come comunicato dalla stessa Hamas. Tuttavia, Israele non sarebbe intenzionato a fermarsi: il gabinetto di guerra ha confermato l’operazione via terra a Rafah, nonostante gli Usa abbiano ribadito la propria posizione contraria.

Hamas accetta l’accordo

Hamas accetta l’accordo sulla tregua. Il leader del gruppo islamista, Ismail Haniyeh, ha informato il premier del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani e il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel “dell’approvazione da parte del movimento della loro proposta sull’accordo di cessate il fuoco”. Haniyeh ha chiamato direttamente i due leader al telefono, annuncia un comunicato di Hamas su Telegram. Poche ore prima il gruppo aveva annunciato una sospensione dei i negoziati al Cairo. “Abbiamo deciso di sospendere i negoziati per un cessate il fuoco dopo essersi consultati con il resto delle fazioni palestinesi”: aveva detto una fonte di Hamas a Skynews Arabia.

“La decisione è di rinviare il ritorno della delegazione negoziale al Cairo in attesa di resoconti sugli sforzi dei mediatori”, riporta Skynews su X. La leadership del movimento avrebbe ricevuto una richiesta da parte egiziana “di evitare un’escalation militare e di dare la possibilità di contenere la crisi”.

L’evacuazione di Rafah

E nel frattempo “migliaia” di abitanti di Rafah stanno lasciando la parte orientale della città che si trova nel sud della Striscia di Gaza. Lo afferma la Mezzaluna Rossa palestinese, dopo che Israele ha cominciato a bombardare i due quartieri di Rafah di cui prima aveva ordinato l’evacuazione.

L’emittente statale egiziana Al Qahera ha mostrato immagini in diretta di violenti raid israeliani sulla parte orientale di Rafah palestinese e di residenti che vengono evacuati dalle truppe israeliane.

Rafah, Israele approva l’operazione

Il Gabinetto di guerra israeliano ha approvato ieri sera all’unanimità l’operazione a Rafah, di cui l’esercito ha preparato i piani. Lo hanno riferito i media secondo cui, una volta evacuata la popolazione in un’azione definita dall’Idf “limitata e temporanea”, l’operazione militare dovrebbe cominciare entro pochi giorni. “Se Hamas accetterà un accordo” i preparativi per l’attacco a Rafah “potrebbero essere fermati”, ha detto però, citato da Ynet, un alto funzionario israeliano aggiungendo che tutto “è reversibile”.

Da parte sua, Hamas ha detto che l’operazione di terra a Rafah non sarà un “picnic” per le forze israeliane. “La nostra coraggiosa resistenza, guidata dalle Brigate al Qassam, è pienamente preparata a difendere il nostro popolo”. Il gruppo palestinese ha inoltre “lanciato un appello alla comunità internazionale ad agire con urgenza per fermare l’incursione di Israele, che minaccia le vite di centinaia di migliaia di civili”.

Biden sente Netanyahu

E dagli Usa fonti ufficiali hanno informato che il presidente Joe Biden ha avuto oggi un colloquio telefonico con il premier Benyamin Netanyahu, sulla situazione a Gaza. Secondo quanto è stato riferito dai media, la conversazione tra Biden e Netanyahu è durata circa mezzora.

Nella telefonata Biden ha ribadito le preoccupazioni degli Stati Uniti circa un’invasione di Rafah e ha detto che raggiungere un cessate il fuoco con Hamas è il modo migliore per proteggere la vita degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Lo riferiscono fonti del Consiglio di sicurezza nazionale Usa. Il presidente Usa ha inoltre chiesto a Netanyahu di riaprire subito il valico di Kerem Shalom, chiuso ieri dopo l’attacco di Hamas che ha ucciso 4 soldati. Lo ha fatto saper il sito Axios citando una fonte Usa.

La Casa Bianca, riferendo il contenuto del colloquio. ha detto che Biden “ha ribadito la sua chiara posizione su Rafah“, mentre Netanyahu “ha concordato di garantire che il valico di Kerem Shalom sia aperto per l’assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno”. ed è stato aggiornato “sugli sforzi per garantire un accordo sugli ostaggi, anche attraverso i colloqui in corso oggi a Doha, in Qatar”.

Fonte: Ansa

redazione

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