Usura, cinque arresti tra Roma e Terni

Nel corso dell’indagine è emerso che venivano applicati tassi al 60% del capitale prestato. Due persone sono finite in carcere

Anche un pensionato invalido, costretto a chiedere un prestito per coprire le spese del funerale della madre, tra le presunte vittime di nove episodi di usura. Cinque persone sono state arrestate tra Roma e Terni , nel corso dell’indagine congiunta “Hirudo” (dal latino ‘sanguisuga’) tra Polizia e Guardia di Finanza, con l’accusa di aver applicato alle loro vittime interessi complessivi di oltre il 60% sul capitale prestato, ricorrendo anche a minacce e intimidazioni.

Il meccanismo

Secondo gli investigatori il meccanismo di usura imponeva, anche attraverso il ricorso a minacce ed intimidazioni, il pagamento settimanale-mensile di una quota di interessi fissa oscillante tra il 10 ed il 20% del capitale prestato, fino a quando le vittime non avessero restituito, in un’unica soluzione, anche l’intero ammontare del prestito. I pagamenti sono avvenuti attraverso versamenti in contanti, ricariche di carte prepagate, bonifici e versamenti di assegni bancari e le vittime hanno visto “lievitare” il prestito iniziale – è emerso dall’indagine – di diverse decine di migliaia di euro, con l’applicazione di interessi usurari calcolati, come detto, in oltre il 60%.

Le misure

Un trentunenne di Terni e un cinquantaseienne di Roma sono finiti in carcere, mentre ai domiciliari si trovano una sessantacinquenne e un quarantanovenne ternani, e un cinquantacinquenne, fratello del romano e anche lui residente nella Capitale. E’ stato inoltre eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili, riconducibili ai cinque, per un equivalente di circa 600mila euro.

“Vorticoso flusso di denaro”

In base a quanto viene riferito in una nota congiunta, l’indagine della Mobile e del Nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle ha preso le mosse da un altro procedimento penale nell’ambito del quale nel febbraio 2020 la polizia aveva già arrestato sia il quarantanovenne che il trentunenne. Nel prosieguo degli accertamenti, è emerso quello che viene ritenuto “un vorticoso flusso di denaro”, pari a circa 1,6 milioni di euro.

Le vittime

Tra le presunte vittime un pensionato invalido, costretto a chiedere un prestito per pagare il costo del funerale della madre, oltre a un paio di imprenditori che, secondo quanto emerso dall’indagine, avrebbero invece chiesto dei prestiti per far fronte ad una crisi di liquidità e sono stati poi costretti a versare rate settimanali o mensili.

Il procuratore capo di Terni

“Gli arrestati non guardavano né al cuore né al portafoglio delle persone strozzate” ha detto il procuratore capo di Terni Alberto Liguori, che ha anche sottolineato che l’operazione “è l’ennesima conferma di quanto il territorio sia assolutamente permeabile ad investimenti illeciti” e di come, per la criminalità, “l’asse Terni-Roma funzioni“.