Unicef: “1 milione e mezzo di bambini in Ucraina a rischio depressione”

Secondo Unicef, nei 365 giorni di guerra in Ucraina, i bambini hanno vissuto un anno di "orrore": 1,5 milioni sono a rischio di depressione, ansia, disordini da stress post-traumatico e altri problemi di salute mentale

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Foto: Unicef

Nei 365 giorni di guerra in Ucraina, i bambini hanno vissuto un anno di “orrore”: 1,5 milioni sono a rischio di depressione, ansia, disordini da stress post-traumatico e altri problemi di salute mentale.

A dirlo è l’Unicef ricordando che “non c’è un solo aspetto della vita dei bambini su cui il conflitto non abbia avuto un impatto, con bambini uccisi, feriti, costretti ad abbandonare le loro case, a perdere un’istruzione fondamentale e a vedersi negati i benefici di un ambiente sicuro e protetto”.

Unicef: “1 milione e mezzo di bambini in Ucraina a rischio depressione”

Sono raddoppiati i bambini che in Ucraina vivono in povertà: sono passati dal 43% all’82%; 5 milioni hanno dovuto interrompere l’istruzione. “I bambini in Ucraina hanno vissuto un anno di orrore – dice Catherine Russell, Direttore generale dell’Unicef – .Milioni di bambini vanno a dormire al freddo, spaventati, e si svegliano sperando che questo conflitto brutale sia finito. Sono stati uccisi e feriti bambini e molti hanno perso genitori, fratelli, sorelle, case, scuole, parco giochi. Nessun bambino dovrebbe mai subire questo genere di sofferenze”.

L’accesso di bambini e famiglie ai servizi di base è stato devastato. Ci sono notizie – sottolinea ancora l’Unicef – di oltre 1.000 strutture sanitarie danneggiate o distrutte da bombardamenti o attacchi aerei; questi attacchi hanno ucciso e causato ferite serie ai pazienti, compresi bambini, al personale medico e hanno ristretto l’accesso alle cure. Migliaia di bambini in fuga dal conflitto in tutto il paese non hanno ricevuto vaccini vitali per essere protetti da polio, morbillo, difterite e altre malattie che minacciano la loro vita. “I bambini hanno bisogno che questa guerra finisca, e di una pace duratura per riprendersi l’infanzia, tornare alla normalità e iniziare a guarire e riprendersi – ha aggiunto Russell – Finché questo non accadrà, è assolutamente necessario dare priorità alla salute mentale e psicosociale dei bambini.

Questo dovrebbe includere azioni adatte all’età per fornire cure nutrienti, costruire la resilienza e, specialmente per i bambini e gli adolescenti più grandi, dare loro l’opportunità di esprimere le proprie preoccupazioni”. L’Unicef continua a chiedere “un accesso umanitario sicuro, rapido e senza ostacoli, la fine degli attacchi ai bambini e alle infrastrutture su cui fanno affidamento, tra cui scuole, ospedali e sistemi idrici e igienici; di evitare l’utilizzo delle scuole in questo conflitto e di fermare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate, direttamente responsabili dell’uccisione e della mutilazione di centinaia di bambini”. Soprattutto, l’Unicef continua a chiedere “la fine delle ostilità”.

Fonte: Ansa