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Trump vs Biden, scontro totale: indagini autorizzate, il dem pronto ad azioni legali

Sono giorni di fuoco alla Casa Bianca. Il presidente in carica, Donald Trump, tutt’altro che intenzionato a concedere la vittoria a Joe Biden nel più semplice dei modi possibili (riconoscendo la sconfitta elettorale), compie i primi passi dell’annunciata battaglia legale. Fa causa alla Pennsylvania, Stato che fu decisivo contro Hillary Clinton nel 2016, e il ministro della Giustizia William Barr ha autorizzato un’indagine su “rilevanti accuse” di frode elettorale. Incaricando il Dipartimento di Giustizia di far luce sui presunti brogli che il candidato repubblicano ha denunciato praticamente dall’Election day in avanti. E, del resto, anche dalla Casa Bianca arriva la conferma che la battaglia per tenerne le chiavi è tutto tranne che finita. A suonare la carica è la portavoce Kayleigh McEnany, secondo la quale “le elezioni non sono finite”. E anzi: “Al contrario dei nostri avversari noi non abbiamo niente da nascondere”.

Trump e il caso Pennsylvania

La partita si gioca dunque su un filo tesissimo. Da una parte il presidente in carica, convinto che con la conta dei voti legali lui sarebbe il vincitore. E anche con un buon margine. Dall’altra il presidente eletto, che proprio grazie ai voti della Pennsylvania (45 mila in più di Trump al momento della proclamazione di vittoria) si è aggiudicato la tornata elettorale. Dando il là ai primi appuntamenti per la formazione dell’amministrazione e chiedendo ai sostenitori del Tycoon di dargli una possibilità per il bene del Paese. Ma è dalla Pennsylvania che comincia la seconda fase delle elezioni. La campagna di Trump ha chiamato in causa il segretario di Stato Kathy Boockvar, paventando un’accusa di conteggi approssimativi sui voti arrivati via posta. Il che, secondo quanto formulato, rappresenterebbe “una violazione costituzionale”.

Biden valuta azioni legali

Il punto è che, vista la situazione, anche il rivale del Tycoon potrebbe non stare a guardare. Lo staff di Biden, infatti, non esclude di intraprendere a sua volta delle azioni legali contro l’amministrazione Trump. L’eventuale accusa (secondo i media americani) anche questa non di poco conto, di ostacolare il processo di transizione fra lui e il presidente eletto. Una querelle che potrebbe protrarsi nei mesi (due) che separano ancora Joe Biden dalla Casa Bianca. Anche perché, secondo Trump e il suo staff, “non c’è nessun processo di transizione“. Parole riportate da Axios e Washington Free Beacon, appartenenti a un presunto audio degli alti funzionari della campagna del presidente. Ma, audio o no, la sensazione è che la deriva sia quella dello scontro.

Damiano Mattana

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