La Juve produce molto ma raccoglie il nulla, solo un punto che non serve ad avvicinare il Milan, ma adesso i bianconeri hanno solo tre lunghezze di vantaggio sul Bologna quarto.
Allegri e Pioli con vista secondo posto dietro i Campioni d’Italia dell’Inter. Il tecnico bianconero sceglie Yildiz come partner di Vlahovic nel suo 3-5-2 sacrificando Chiesa che parte dalla panchina. A ridosso dei due attaccanti, Cambiaso, Locatelli e Rabiot, con Weah e Kostic sugli esterni. Dietro, davanti a Szczesny, agiscono Gatti, Bremer e Danilo. Nel Milan (4-2-3-1), Pioli rilancia in prima linea Giroud, con Pulisic, Loftus-Ceeck e Leao alle spalle. Intermedi Adli e Reijnders. Problemi dietro dove è emergenza, Musah è adattato terzino destro, con Florenzi dalla parte opposta, Thiaw e Gabbia sono i centrali. Tra i pali c’è invece Sportiello che sostituisce all’ultimo Maignan vittima di un risentimento muscolare durante il riscaldamento.
Non un bellissimo primo tempo, anzi, il contrario. E’ la Juve a fare la partita, con il Milan che continua a palesare incertezze. I bianconeri attaccano e creano, ma non sfondano. Ci provano Cambiaso e Gatti, mancando di precisione al momento della conclusione. Il Milan si vede poco se non nella parte centrale del tempo con qualche ripartenza peraltro velleitaria. La Juve fa la partita ma non graffia. Bravo però Sportiello al tramonto della prima frazione su una punizione di Vlahovic. Tutto qui, non certo eccezionale.
Non cambia il canovaccio della gara, con la Juve che ci prova anche ad inizio ripresa. Si esalta Sportiello che prima chiude su Kostic (gran diagonale sul primo palo), poi si oppone col corpo al tentativo di ribattuta di Danilo. La partita si apre con il Milan che timidamente prova ad uscire dal suo guscio, ma è Loftus-Ceeck a salvare i rossoneri interrompendo una veloce ripartenza di Yildiz. Cambia Allegri: fuori Kostic e Vlahovic, dentro Chiesa e Milik, mentre Pioli inserisce Bennacer per Adli. Di poco fuori la conclusione di Loftus-Ceeck in ripartenza veloce dei rossoneri. Fuori Giroud (problemi al ginocchio dopo un contatto con Bremer), dentro Okafor nel Milan, mentre Allegri richiama Weah per inserire McKennie. Venti alla fine di una partita che attende solo la scintilla per accendersi. L’ingresso di Chiesa regala più dinamismo ai bianconeri, l’ex Viola va via che è una bellezza a sinistra, mette in mezzo per lo stacco di Milik, Sportiello si accartoccia e la tiene lì. Insiste la Juve che ci crede con più convinzione del Milan. Tocca Miretti al posto di Yildiz nella Juventus, mentre Pioli va al triplo cambio: fuori Musah, Loftus-Ceeck e Pulisic, dentro Zeroli, Bartesaghi e Chukwueze. Al Milan sembra andare bene così, non alla Juve che continua a spingere. Clamorosa occasione per i bianconeri: Sportiello si lascia sfuggire il pallone dopo un colpo di testa di McKennie. Azione confusa, palla che arriva a Rabiot, conclusione maligna, sulla linea salva Thiaw. E un minuto dopo Milik manda fuori di un soffio. I bianconeri mettono le tende nell’area rossonera. Quattro di recupero, con la Juve ventre a terra. Ma il risultato non cambia. Finisce come era iniziata, con uno 0-0 che fa più comodo al Milan che si tiene stretto il secondo posto, mentre la Juve resta terza a 65 punti, ma col fiato sul collo del Bologna che è solo a tre punti dai bianconeri.
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