Tetto al prezzo del gas, ecco la proposta della Commissione europea

In vista del Consiglio Affari energia straordinario del 24 novembre, la proposta legislativa prevede un price cap a 275 euro a megawattora a determinate condizioni

In vista del Consiglio Affari energia straordinario di giovedì 24 novembre, dopo un collegio dei commissari europei, la Commissione Ue presenta una proposta legislativa di price cap, un tetto al prezzo del gas, che scatti solo a determinate condizioni. 

Il tetto

Un tetto a 275 euro a megawattora che può scattare solo a determinate – ed eccezionali – condizioni. In zona Cesarini arriva il price cap targato Commissione europea, ma da dubbi e recriminazioni da parte degli Stati membri rischiano di essere tutt’altro che archiviati. Kadri Simson, che a Palazzo Berlaymont ha la delega all’Energia, si è presentata in conferenza stampa all’Eurocamera dopo un collegio dei commissari lungo e spigoloso. L’impressione è che modalità e cifre del tetto al prezzo del gas siano state a lungo dibattute anche all’interno dell’esecutivo Ue. “Se è un segnale sufficiente? E’ un segnale, che sia sufficiente lo vedremo…”, è stato il commento, perlomeno prudente, del commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni. Giovedì, comunque, il Consiglio Affari Energia straordinario avrà una proposta legislativa sul tavolo, come richiesto con insistenza dalle cancellerie europee e dallo stesso presidente del Consiglio Ue Charles Michel.

Le posizioni dei Paesi Ue

Nessuna intesa è prevista. L’obiettivo è arrivare ad un accordo politico finale alla riunione, questa volta ordinaria, dei ministri dell’Energia Ue del 19 dicembre. Il rischio tuttavia, è che il price cap proposto dalla Commissione scontenti tutti: da un lato chi, come Italia, Grecia, Polonia, Belgio e Spagna, chiede ormai da marzo un tetto che abbia efficacia. Dall’altro lato, le capitali tradizionalmente scettiche – Berlino e L’Aja, su tutti – hanno già avanzato le proprie riserve. “La proposta contiene un elenco di domande senza risposta su rischi, benefici e funzionamento interno del meccanismo, è come mettere l’airbag in macchina prima di iniziare a guidare o solo dopo l’incidente”, ha spiegato una fonte diplomatica europea interpretando i dubbi dei Paesi del Nord. Dubbi che, a dire il vero, per mesi hanno segnato anche l’atteggiamento della Commissione.

Le condizioni

E forse non è un caso che il cap proposto dall’esecutivo europeo – statico e non dinamico come prevedeva il mandato del Consiglio europeo di fine ottobre – sia visto più un deterrente per i mercati che una misura da attuare nel concreto. Si prevede che scatti se il prezzo del gas sul Ttf di Amsterdam supera i 275 euro per megawattora per due settimane consecutive, e quando lo spread rispetto ad una serie di benchmark di riferimento del Gnl supera i 58 euro per dieci giorni di scambi. Condizioni eccezionali, quindi. Ma, nonostante ciò, la Commissione per azionarlo deve chiedere un parere a Bce, Esma e Comitato Europeo per il Rischio Sistemico sull’impatto su sicurezza degli stock, flussi e stabilità finanziaria. Nel caso ci sia un rischio nell’approvvigionamento di gas in Ue la misura viene sospesa immediatamente.

Simson: “Tetto alto per rispettare sicurezza forniture”

La proposta, ha spiegato Simson, è “equilibrata e frutto della collegialità della Commissione”. E se il tetto è molto alto è “per rispettare la sicurezza delle forniture“. Bruxelles vede lo strumento come ingranaggio del piano che, giovedì, sarà sul tavolo dei ministri: dalla piattaforma comune di acquisti del gas alla riforma del mercato elettrico da ultimare entro la prossima primavera. Il cap a 275 euro , in questo contesto, è un ulteriore salvagente anche perché, ha avvertito Simson, la situazione estrema” dei prezzi “come quella che si è verificata tra marzo e agosto potrebbe ripresentarsi. L’analisi del pacchetto del suo insieme potrebbe influenzare la decisione finale. I Paesi a favore del tetto, pur con qualche malumore, alla fine potrebbero accettare l’accordo. Ma la strada resta in salita. E un’intesa al ribasso può accrescere le richieste di un fondo ad hoc dell’Ue sull’energia da parte di alcune capitali. “Il tetto è fondamentale” e “noi ragioniamo o di avere altri strumenti, come Sure, o maggiore flessibilità sui fondi già esistenti”, ha spiegato la premier Giorgia Meloni. A fine giornata, nel frattempo, il deterrente europeo non è parso funzionare: il gas sulla borsa di Amsterdam ha chiuso in leggero rialzo, a 119 euro.

Fonte Ansa