Scuola, oggi 4 milioni di studenti in aula. Bianchi: “Classi piene, una gioia”

Bianchi: "La Dad? Conto di averla lasciata alle spalle". Ci andranno solo temporaneamente le classi con positivi

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Sono quasi 4 milioni gli studenti che tornano in classe oggi in 10 Regioni del Paese, per il terzo anno scolastico alle prese con la pandemia da Covid-19. Il governo è deciso a evitare la didattica a distanza: ci andranno solo temporaneamente le classi con positivi. Tra le misure, il Green pass per i non studenti, tamponi a campione, orari scaglionati, potenziamento di autobus e metro, distanziamento e mascherine. Tra i nodi da sciogliere, quello delle classi numerose.

Bianchi: “Classi piene, una gioia”

“Siamo tornati a scuola, è una gioia vedere le classi piene di ragazzi. Riparte una scuola che deve non solo riaprire ma anche ripensarsi, tornare a essere il centro della nostra comunità ed essere conscia di se stessa. Il compito della scuola quest’anno è farci sentire Paese”. Così il ministro dell’Istruzione, Bianchi.

La Dad? “Conto di averla lasciata alle spalle“; quanto ai test salivari: “si parte dalle scuole sentinella e poi lo strumento si allarga”, ma su questo “saranno gli esperti a decidere”.

Protesta notturna degli studenti davanti a ministero

Questa notte, l’Unione Degli Studenti ha organizzato un’azione di protesta davanti al ministero dell’Istruzione, disponendo delle macerie sulle scale antistanti per simboleggiare – informano in una nota – “lo stato della scuola pubblica”, esortando a una mobilitazione generale per il 19 novembre.

“Dopo i banchi a rotelle e il dibattito ‘sì Dad – no Dad’, gli studenti e le studentesse non solo hanno bisogno di tornare a scuola in presenza ma anche in sicurezza. Il ministero dell’Istruzione assicura di aver investito milioni, ma i rappresentanti degli studenti conoscono bene i problemi delle scuole da anni” dichiara Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’organizzazione.

“Ci hanno lasciato una scuola in macerie, distrutta dai processi di aziendalizzazione e sottofinanziata, ora la ricostruiamo noi”, si afferma nella nota, in cui si sollecitano investimenti nella scuola pubblica, in termini di trasporto pubblico, edilizia e diritto allo studio, ma non solo. “E’ necessaria una riforma totale dell’istruzione – dicono -, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva che sappia trasformare la società”.