“SALUTE A RISCHIO”. SCIOPERANO I DIPENDENTI DI FIUMICINO

L’aeroporto di Fiumicino torna lentamente alla normalità. Ma per i dipendenti dello scalo l’emergenza non è finita, a tener banco in queste ore sono i rischi per la salute di chi dentro al Da Vinci ci lavora e potrebbe essere costretto a respirare esalazioni tossiche ancora presenti nell’aria dopo l’incendio della scorsa settimana. Così, dopo che alcuni lavoratori hanno accusato improvvisi malori, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo hanno indetto uno sciopero di due ore davanti all’ingresso del T3, devastato dal rogo di mercoledì.  “Il ministero dei Trasporti, quello del Lavoro, della Salute e la Procura della Repubblica, con la consulenza di organismi pubblici, qualificati e indipendenti – spiega una nota congiunta delle tre sigle – devono appurare la salubrità dell’aria e l’agibilità dei locali del T3 in maniera chiara, tempestiva e inequivocabile”.

Si chiede, in particolare, maggiore chiarezza sulle misure messe in campo da Enac e Adr sulla sicurezza e sulla salute degli operatori. E tra gli operatori dell’aeroporto girano di pezzi di eternit rimasti in bella vista dopo la distruzione. Pronta è arrivata la risposta di Aeroporti di Roma, “Al momento non c’è alcun rischio per la salute da far pensare ad una chiusura del Terminal 3 – ha detto ad Adnkronos Salute il direttore sanitario dell’Asl Roma D, Flavia Simonetta Pirola – . “La situazione è sotto controllo, ma sono in corso altre valutazione che dovrebbero essere pronte per domani. Abbiamo installato alcune centraline di rilevamento e anche i tecnici dell’Arpa oggi sono sul posto per altri rilievi”.

Ieri gli ispettori del Servizio per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di Lavoro (Spresal) dell’azienda sanitaria sono stati al Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino per prevelare campioni dai locali interessati dall’incendio che ha bloccato lo scalo romano per alcuni giorni.