Raid sul campo profughi di Jabalia, quattro vittime

L'esercito israeliano ha distrutto nella Striscia postazioni di razzi, laboratori e di materiale per la costruzione di armi

Foto di hosny salah da Pixabay

Attacco israeliano con morti e feriti nel campo profughi di Jabalia, riferisce la Mezzaluna rossa palestinese. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver distrutto postazioni di lancio di razzi nella Striscia di Gaza. Proteste a Tel Aviv, in Israele, con la richiesta di nuove elezioni.

Il bilancio

Almeno quattro palestinesi morti e 21 feriti sono il bilancio di un bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Ne ha dato notizia la Mezzaluna rossa palestinese citata dal Guardian.

Distrutte postazioni di lancio

L’esercito israeliano ha scoperto e distrutto nella Striscia “postazioni di razzi a lungo raggio pronte al tiro, laboratori per la produzione di armi e anche di materiale per la costruzione di centinaia di razzi”. Lo ha fatto sapere il portavoce militare citando in particolare la zona di Zeitun a sud est di Gaza City e nelle aree limitrofe nel nord dell’enclave palestinese. Secondo la stessa fonte, “oltre 800 razzi potevano essere prodotti con le sostanze chimiche e l’equipaggiamento trovato“. Inoltre, è stato scoperto che Hamas separava le varie fasi di produzione dei razzi in varie parti della Striscia in modo da rendere difficile trovarle da parte dell’esercito.

Proteste a Tel Aviv

Migliaia di persone stanno manifestando a Tel Aviv nel cuore della città con la richiesta di scioglimento della Knesset e l’indizione di nuove elezioni. ‘Il governo di Benyamin Netanyahu deve andare a casa’, è uno degli slogan più recitati nella protesta. “Restituisci il mandato. Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà”, ha detto, citato dai media, Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato per errore ucciso dall’esercito nella Striscia. La manifestazione è stata preceduta da un’altra svoltasi da ieri sera presso la casa del premier a Cesarea dalle famiglie dei rapiti.

Fonte Ansa