Produzione industriale, Istat: “Crollo del 29,3% rispetto a marzo 2019”

"A marzo le condizioni della domanda e le misure di contenimento dell'epidemia di Covid-19 hanno determinato un crollo della produzione industriale italiana"

Italia
Produzione industriale

Profondo rosso per la produzione industriale italiana nel mese di marzo. Lo rivela Istat. Rispetto a marzo 2019 l’indice è diminuito (corretto per gli effetti di calendario: 22 giorni contro 21 dello scorso anno) del 29,3%. A marzo 2020 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito del 28,4% rispetto a febbraio. Nel primo trimestre dell’anno, il livello della produzione è scesa dell’8,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Tutti i principali settori registrano variazioni tendenziali negative. Le più rilevanti sono quelle di fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%), industrie tessili e abbigliamento (-51,2%), fabbricazione di macchinari (-40,1%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37%). Il calo minore si registra nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-6,5%).

Crollo senza precedenti

“A marzo – commenta i dati Istat – le condizioni della domanda e le misure di contenimento dell’epidemia di COVID-19 hanno determinato un crollo della produzione industriale italiana con una riduzione tendenziale (-29,3%) che è la maggiore della serie storica disponibile (che parte dal 1990), superando i valori registrati nel corso della crisi del 2008-2009. “E’ senza precedenti – aggiunge – anche la caduta in termini mensili dell’indice destagionalizzato. Tutti i principali settori di attività economica registrano flessioni tendenziali e congiunturali, in molti casi di intensità inedite: nella fabbricazione di mezzi di trasporto e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori la caduta congiunturale e tendenziale supera ampiamente il 50%. Relativamente meno accentuato è il calo nelle industrie alimentari, bevande e tabacco che, considerando la media degli ultimi tre mesi mantengono una dinamica tendenziale positiva.

L’indice destagionalizzato mensile

L’indice destagionalizzato mensile mostra marcate diminuzioni congiunturali in tutti i comparti. Nello specifico, ecco tutti i settori coinvolti. Le variazioni negative caratterizzanoi beni strumentali (-39,9%), i beni intermedi (-27,3%), i beni di consumo (-27,2%) e l’energia (-10,1%). Per la fabbricazione dei mezzi di trasporto il calo congiunturale è stato del 60,1% mentre quello tendenziale, sempre corretto per gli effetti di calendario, è stato del 52,6%. Per l’alimentare, invece, il calo congiunturale è stato del 4% e quello tendenziale del 6,5%. Leggero aumento invece per la produzione alimentare del primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 (+0,8%). Per i prodotti farmaceutici il calo della produzione in termini congiunturali a marzo è stato dell’8,7% mentre il calo tendenziale è stato del 9,1%. Nel corso della fase di rilevazione – sottolinea l’Istituto di statistica – vi è stata una moderata riduzione del tasso di risposta delle imprese, conseguente all’emergenza sanitaria in corso.