Pnrr, terza rata dall’Ue: quanto incassa l’Italia

L'Italia accoglie la terza tranche del piano di ripresa: quasi 19 miliardi da reinvestire in progetti di ampio respiro. Fitto: "Fatti grandi progressi"

Pnrr Italia
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Erogata all’Italia la terza tranche del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): dall’Europa arrivano 18 miliardi e mezzo, da investire in riforme e investimenti di ampio raggio. Fitto: “Valutazione positiva dell’Ue”.

Pnrr, ecco la terza tranche

L’Italia riceve il terzo pagamento Ue nell’ambito del Pnrr da 18,5 miliardi di euro. Lo ha annunciato la portavoce della Commissione europea Veerle Nuyts nel corso del briefing quotidiano con la stampa. È “un passo importante nell’attuazione del piano italiano poiché il terzo pagamento comprende riforme e investimenti di ampia portata e di trasformazione”, ha sottolineato.

Le riforme attuate dall’Italia nell’ambito del Pnrr per ricevere il pagamento della terza rata del Recovery “riguardano settori quali la giustizia, l’istruzione e la gestione dell’acqua – ha ricordato il portavoce – Il pagamento comprende investimenti in energie rinnovabili, politiche sociali e digitalizzazione”. Tra i passi importanti ha ricordato Nuyts rientrano circa tremila chilometri di hardware e software per segnalamento ferroviario basati. “Ciò consentirà una maggiore capacità di traffico sull’Alta Velocità e su altre linee ferroviarie e consentirà ai treni merci provenienti da altri Stati membri dell’Ue di circolare in Italia”.

Piano e risorse

Il piano complessivo di ripresa e resilienza dell’Italia sarà finanziato con 191,6 miliardi, ha aggiunto la portavoce dell’esecutivo comunitario. “Ad oggi la commissione ha erogato all’Italia 85,4 miliardi”. “Il pagamento della terza rata fa seguito alla valutazione positiva della Commissione sul raggiungimento dei 54 obiettivi e traguardi previsti dal Piano, valutazione poi confermata dagli Stati membri Ue”: lo afferma il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, annunciando il versamento della terza rata del Pnrr da 18,5 miliardi di euro da parte di Bruxelles. Ora, prosegue Fitto “avanti senza sosta sul lavoro per la quarta rata”.

“Grandi progressi”

“Il pagamento della terza rata – sottolinea Fitto in una nota – è la prova dei grandi progressi fatti nell’attuazione del Pnrr. Con tale pagamento, l’Italia ha ricevuto 85,4 miliardi di euro, corrispondenti a più del 44% del totale del Pnrr. Il pagamento odierno è inoltre il frutto di una stretta e fruttuosa collaborazione con la Commissione europea e il risultato di un lavoro molto impegnativo per raggiungere obiettivi molto complessi relativi a riforme nei settori della concorrenza, della giustizia, dell’amministrazione pubblica e fiscale, nonché dell’istruzione, del mercato del lavoro e del sistema sanitario. Il pagamento riguarda anche investimenti volti a promuovere la transizione digitale e verde e a sostenere la ricerca, l’innovazione e l’istruzione”, spiega Fitto. “Il lavoro sul Pnrr ora continua senza sosta per ottenere la valutazione positiva sulla richiesta di pagamento della quarta rata e sulla revisione del Piano, incluso il nuovo capitolo REPowerEU”, conclude il ministro.

I progetti

“Domani faremo una cabina di regia con i sindaci – ha sottolineato il ministro Fitto – dove entreremo nel dettaglio perché spesso si parla per sentito dire”. “Il Pnrr ha al suo interno numerosi progetti che sono i cosiddetti progetti in essere, progetti che per decine di miliardi erano vecchi, di qualche anno prima del Pnrr, che sono stati inseriti nel Pnrr senza tenere conto delle regole di ammissibilità del Pnrr. L’alternativa a questo era non porsi il problema e magari svegliarsi tra un anno e capire che quegli interventi non rispettavano i criteri di ammissibilità. Allora responsabilmente abbiamo costruito questa proposta di modifica degli interventi che è una risposta positiva. Insisto col ricordare che se a giugno nel 2026 gli interventi non saranno collaudati ci sarebbe la revoca dell’intervento, il non raggiungimento del target, il taglio della rata e la necessità da parte del Governo di dover trovare le risorse per coprire nel frattempo quell’intervento”.

“Quello che stiamo facendo – conclude – è serio e responsabile, chi insiste nella polemica sbaglia perché dovrebbe solo ringraziare il Governo per quello che sta facendo”.

Fonte: Ansa