Papa Francesco, sguardo al Medio Oriente: “Nonostante le sofferenze, la fede è viva”

Il Santo Padre scrive ai patriarchi del Medio Oriente, invitando a "riscoprire, come comunità e singoli, la vocazione di essere cristiani" in quelle terre

Chiesa

“Il Signore sostenga gli sforzi di quanti si adoperano per il dialogo e la convivenza fraterna nel Medio Oriente, dove la fede cristiana è nata ed è viva, nonostante le sofferenze”. Arriva al termine dell’Angelus domenicale la preghiera di Papa Francesco per il Medio Oriente, terra di sofferenza ma anche di vita, sospinta dalla fede. E nella Giornata dedicata alla pace in Oriente, il Santo Padre invita tutti “a implorare la misericordia di Dio e la pace su quella regione”, pregando affinché il Signore conceda “sempre fortezza, perseveranza e coraggio”. Alle popolazioni di quelle terre, così come a coloro che si adoperano per la pace e la stabilità.

La preghiera per il Medio Oriente

Una preghiera che arriva nel giorno in cui Papa Francesco scrive ai patriarchi cattolici del Medio Oriente, accogliendo l’invito “a unirmi a voi in questo giorno speciale, nel quale ciascuno di voi celebra con i propri fedeli una Divina Liturgia per invocare dal Signore il dono della pace in Medio Oriente e consacrarlo alla Sacra Famiglia”. Il Pontefice ha ricordato i suoi pellegrinaggi, in Paesi “tanto provati dalla guerra e dall’instabilità sociale, politica ed economica”. Inoltre, ha rammentato come la stessa Sacra Famiglia “rappresenta bene la vostra identità e la vostra missione… Un mistero di umiltà e di spoliazione, come nella nascita di Betlemme, riconosciuto dai piccoli e dai lontani, ma insidiato da coloro che erano più attaccati al potere terreno che a stupirsi per il compimento della promessa di Dio”.

Un appello e un monito

Ai patriarchi, il Papa ricorda che “la consacrazione alla Sacra Famiglia convoca anche ciascuno di voi a riscoprire come singoli e come comunità la vostra vocazione di essere cristiani in Medio Oriente. Non soltanto chiedendo il giusto riconoscimento dei vostri diritti in quanto cittadini originari di quelle amate terre, ma vivendo la vostra missione di custodi e testimoni delle prime origini apostoliche”. E consegna nuovamente l’immagine del tappeto, come avvenuto durante il suo viaggio in Iraq, “frutto dell’intreccio di numerosi fili che soltanto stando insieme fianco a fianco diventano un capolavoro”.

Dal Pontefice giunge anche un monito: “Se la violenza, l’invidia, la divisione, possono giungere a strappare anche solo uno di quei fili, tutto l’insieme viene ferito e deturpato. In quel momento, progetti e accordi umani possono ben poco se non confidiamo nella potenza risanatrice di Dio”. L’invito di Papa Francesco è a non dissetarsi “alle sorgenti avvelenate dell’odio” ma a “lasciate irrigare i solchi del campo dei vostri cuori dalla rugiada dello Spirito”.