Olanda ai quarti: 3-1 agli Stati Uniti

Emozioni e gol al Khalifa: olandesi superiori in tutto. Generosa la prova degli americani. Per gli orange, c’è la vincente di Argentina-Australia

Olanda Usa
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Troppa Olanda per degli Stati Uniti generosi quanto si vuole, colpiti al cuore con due rapidi controgioco dagli Orange che, già all’intervallo, avevano qualcosa per cui sorridere, dopo il 2-0 regalato da Depay e Blind. Nella ripresa accorcia Wright, la chiude definitivamente Dumfries. Olanda ai quarti contro la vincente di Argentina-Australia.

Così in campo

In Olanda-Stati Uniti del Khalifa, in campo quattro “italiani”. Negli orange l’atalantino De Roon e l’interista Dumfries mentre negli Stati Uniti ci sono lo juventino McKennie e il milanista Dest. Olanda in campo con il 3-4-1-2 di van Gaal: Noppert; Timber, Van Dijk, Ake; Dumfries, De Roon, De Jong, Blind; Klaassen; Gakpo, Depay. Dal canto suo, Berhalter, tecnico americano, schiera i suoi con il 4-1-2-3: Turner; Dest, Zimmerman, Ream, Robinson; Adams; McKennie, Musah; Weah, Ferreira, Pulisic.

Olanda cinica e spietata

Aspetti l’Olanda ma in avvio si vedono gli americani, ben messi in campo, bravi a bloccare sul nascere le folate degli Orange. Pulisic fa gridare al gol dopo una manciata di secondi dal calcio d’inizio, ma spara addosso al portiere olandese. E come in tutte le partite che si rispettano, dal gol mangiato a quello incassato, è un attimo. Dumfries, come nell’Inter, è un fulmine di guerra, che si fa tutto il campo, vede a rimorchio l’inserimento di Depay e lo serve: vantaggio per la formazione di Van Gaal.

La partita è godibile, i ritmi si abbassano, con l’Olanda che adesso preferisce agire di controgioco. Stati Uniti che spingono al tramonto della prima frazione, ci prova Tim Weah, Noppert non si fa sorprendere. Solo un minuto di recupero, squadre che aspettano il fischio per rientrare negli spogliatoi. Ed ecco il raddoppio, ancora Dumfries protagonista: l’interista scappa sull’esterno destro, fa il vuoto alle sue spalle, come in occasione del vantaggio, sfrutta tutto il campo, arriva sul fondo e la mette in mezzo premiando l’inserimento di Blind. Conclusione che fa il paio con quella di Depay e finisce in rete: 2-0 all’intervallo. Gli Stati Uniti non hanno demeritato, ma l’Olanda si è mostrata cinica e spietata.

L’Olanda cala il tris

Gli Stati Uniti ci provano subito in avvio con Ream che però si fa anticipare al momento del tiro, ma è l’Olanda a sfiorare il 3-0 con l’ennesima percussione di Dumfries che mette in mezzo per Depay, anticipato da Zimmerman che per nn poco non provoca l’autorete. Prendono campo gli americani in una partita che rimane viva, con l’Olanda che controlla evitando di spendere ulteriori energie provando ad arrotondare il punteggio. Come sul colpo di testa di Depay con Tunner che spisce in angolo dopo aver respinto la prima conclusione dell’atalantino Koopmeiners.

Ma gli Stati Uniti hanno ancora birra in corpo e spingono per riaprirla. L’occasione capita con Wright che sfrutta un retropassaggio di Depay, si libera anche del portiere, salva Dumfries sulla linea. Ma il gol è nell’aria e arriva a stretto giro. E la riaprono con la firma di Wright: centro rasoterra di Pulisic sul quale si avventa l’attaccante americano che colpisce male di destro, palla che prende una traiettoria pazzesca e finisce in rete: 2-1. Gli americani ci credono, si scoprono e l’Olanda, sorniona, colpisce ancora con un tap-in di Dumfries, che sul secondo palo raccoglie un cross al bacio di Blind e la chiude: 3-1. Olanda ai quarti, con pieno merito. Poco importa che gli Usa escono a testa alta. Nel calcio conta solo chi vince.