Nuova strage in mare: muoiono nove migranti

Il naufragio è avvenuto in acque Sar maltesi. l Secondo i racconti dei superstiti all'appello mancherebbero 15 persone

Migranti naufragio
Foto di Ron Dauphin su Unsplash

Sono otto i migranti che sono morti nel naufragio che si è verificato nella notte in acque Sar maltesi. Tra i corpi recuperati anche quello di una bimba fra i 4 e gli 8 anni. La nona persona è morta poliambulatorio.

Il naufragio

Sono ancora ricoverati al poliambulatorio di Lampedusa i 6 migranti giunti in gravi condizioni ieri sera dopo il naufragio avvenuto in acque Sar maltesi. Nelle prossime ore si comprenderà, sulla base dell’andamento clinico, se potranno essere dimessi e andare come gli altri 16 superstiti in hotspot o se dovranno essere trasferiti negli ospedali di Palermo o Agrigento.

Le vittime

Nove le vittime della nuova tragedia: 8 salme, fra cui il cadavere di una bimba tra i 4 agli 8 anni, sono state sbarcate al molo Favarolo; il nono è morto invece al poliambulatorio. Le motovedette, per tutta la notte, si sono occupate delle ricerche dei dispersi. Secondo quanto raccontato dai naufraghi, all’appello mancherebbero 15 persone, fra cui 3 minori.

I migranti

Erano 46 i migranti – originari di Guinea, Burkina Faso, Mali e Costa d’Avorio – che domenica sera, alle ore 20, sono partiti da Sfax in Tunisia. Il barchino utilizzato per la traversata, a causa del mare in tempesta, si è capovolto ed è colato a picco. Un mare molto mosso con onde alte fino a fino a 2,50 metri ha reso particolarmente complesse ieri le operazioni di soccorso del barchino naufragato a circa 30 miglia a sud est di Lampedusa.  Lo rende noto la Guardia Costiera, che ieri  ha fornito supporto all’autorità Sar maltese, nella cui area è avvenuto il naufragio. Anche un aereo della Guardia Costiera italiana è stato impiegato, su richiesta dell’autorità coordinatrice maltese, per sorvolare l’area del naufragio alla ricerca dei dispersi. Alcune vittime sarebbero decedute per ipotermia durante il tragitto verso Lampedusa. Dopo le prime testimonianze raccolte dai militari della guardia costiera, i naufraghi adesso verranno sentiti dalla squadra mobile della questura di Agrigento. La prefettura sta cercando di provvedere, con le imprese funebri locali, alla sistemazione dei cadaveri, in attesa che la Procura di Agrigento disponga cosa fare.

Fonte Ansa